Page 18 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
P. 18
dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 18inserito nel volume omonimo citato in apertura,na si riducano a sola materia ma neppure riesco
«sacrificai tutte le ferie aziendali [all’epoca To- ad aver fede in un’entità superiore che ci sovra-
hereditatimizza era impiegato presso la Rai di Trieste], al-sti. Rimango assai spesso incantato dalla natu-
lungate dai recuperi delle giornate festive nelle ra, impressionato da fenomeni atmosferici pur
quali avevo lavorato».37 E aggiunge: noti, commosso da manifestazioni di tenerezza,
innocenza e grazia da parte dei miei simili come
Mi stabilii nel villaggio carsico di Gropada, pure degli animali»,40 e prosegue: «La contem-
non lontano da Padriciano, affittando una plazione della natura ci preserva maggiormente
camera; studiai i luoghi ancora più aspri dei dallo scatenamento degli impulsi egoistici e a me
nostri e abitati da sloveni; ripresi a frequen- offre l’occasione di raffigurarsi un rapporto con
tare i miei materadesi finiti nelle baracche Dio».41 Nello stesso brano conclude:
del Campo, ed elaborai la vicenda esemplare
di Giustina, ragazza rimasta incinta allo sca- fra tutti i paesaggi noi preferiamo quelli fa-
dere dell’estate delle partenze, la quale vin- miliari, con i quali la nostra esistenza si sia già
ce a stento la timidezza portata agli estre- misurata. […] Molte volte d’estate in Istria,
mi dall’intima scoperta e va alla ricerca del ad un incrocio di strade bianche o accostan-
corresponsabile, ma non ha il coraggio di af- domi a un villaggio, nel silenzio teso dell’o-
frontarlo anche perché respinta dal cambia- ra meridiana, ho vissuto istanti in cui ho av-
mento intervenuto nei compaesani.38 vertito come un brivido di eternità. La mia
aspirazione è di pervenire a simili momenti
L’autore termina il passo con una minuta quanto più spesso. Scrivo appunto per que-
descrizione nella quale svela il rituale che segue sto.42
nel momento in cui si accinge a scrivere: «Come
mi accade quasi sempre per i progetti letterari, Uomo di frontiera, ma oltre i confini, To-
segnai su un foglio il tracciato della azione, coi mizza credeva veramente e sinceramente nella
luoghi e i percorsi dei singoli personaggi, e, dopo diversità come ricchezza, nella permeabilità dei
aver accostato un tavolino alla finestra della stan- confini e nella possibilità di superarli: il mondo
za d’affitto, avervi deposto un paio di quaderni, avrebbe ancora bisogno di lui per costruire con
la boccetta d’inchiostro e l’indispensabile voca- umiltà, modestia e convinzione, e senza chiuder-
bolario, mi ci immersi compiendo e raccontan- si in egoistiche autosufficienze, contatti e rap-
do l’itinerario».39 A sedici anni dalla scomparsa, porti più umani, rispettosi delle culture e delle
nell’anno in cui avrebbe compiuto ottant’anni, identità. Durante il suo breve transito terreno si
ci piace immaginare Tomizza così, ancora inten- è assicurata l’eternità con i suoi romanzi: supe-
to a scrivere nella sua casa in Istria davanti alla fi- rando la contingenza, essi oltrepassano il suo e il
nestra aperta su quel paesaggio che tanto amava, nostro tempo e “s’infuturano”.
così simile di qua e di là del confine. Da uomo
che proviene da una civiltà di campagna e co- Povzetek
glie in profondità la vita misteriosa della natura,
Tomizza la percepiva con panica religiosità, sen- V članku je razčlenjen roman La ragazza di Petrovia pi-
tendosi dentro un ordine delle cose che fa parte satelja Fulvia Tomizze (1935-1999), ki skupaj z Materado
di una perfezione insondabile e a noi sconosciu- (1960) in Il bosco di acacie (1967) tvorijo »istrsko trilogi-
ta. Nel brano Il rapporto con la divinità confes- jo«, v kateri avtor do podrobnosti secira realnost istr-
sa: «Non credo che l’universo e l’esistenza uma- skega eksodusa brez polemičnih not, a z zgodovinsko
dokumentirano objektivno uprizoritvijo, ki preraste v
37 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, in Le mie estati letterarie. Lungo le
tracce della memoria (Venezia: Marsilio, 2009), 131-132. 40 Fulvio Tomizza, “Rapporto con la divinità”, in Le mie estati letterarie.
Lungo le tracce della memoria, (Venezia: Marsilio, 2009), 159.
38 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, 132.
41 Tomizza, “Rapporto con la divinità”, 160.
39 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, 132.
42 Tomizza, “Rapporto con la divinità”, 160.
«sacrificai tutte le ferie aziendali [all’epoca To- ad aver fede in un’entità superiore che ci sovra-
hereditatimizza era impiegato presso la Rai di Trieste], al-sti. Rimango assai spesso incantato dalla natu-
lungate dai recuperi delle giornate festive nelle ra, impressionato da fenomeni atmosferici pur
quali avevo lavorato».37 E aggiunge: noti, commosso da manifestazioni di tenerezza,
innocenza e grazia da parte dei miei simili come
Mi stabilii nel villaggio carsico di Gropada, pure degli animali»,40 e prosegue: «La contem-
non lontano da Padriciano, affittando una plazione della natura ci preserva maggiormente
camera; studiai i luoghi ancora più aspri dei dallo scatenamento degli impulsi egoistici e a me
nostri e abitati da sloveni; ripresi a frequen- offre l’occasione di raffigurarsi un rapporto con
tare i miei materadesi finiti nelle baracche Dio».41 Nello stesso brano conclude:
del Campo, ed elaborai la vicenda esemplare
di Giustina, ragazza rimasta incinta allo sca- fra tutti i paesaggi noi preferiamo quelli fa-
dere dell’estate delle partenze, la quale vin- miliari, con i quali la nostra esistenza si sia già
ce a stento la timidezza portata agli estre- misurata. […] Molte volte d’estate in Istria,
mi dall’intima scoperta e va alla ricerca del ad un incrocio di strade bianche o accostan-
corresponsabile, ma non ha il coraggio di af- domi a un villaggio, nel silenzio teso dell’o-
frontarlo anche perché respinta dal cambia- ra meridiana, ho vissuto istanti in cui ho av-
mento intervenuto nei compaesani.38 vertito come un brivido di eternità. La mia
aspirazione è di pervenire a simili momenti
L’autore termina il passo con una minuta quanto più spesso. Scrivo appunto per que-
descrizione nella quale svela il rituale che segue sto.42
nel momento in cui si accinge a scrivere: «Come
mi accade quasi sempre per i progetti letterari, Uomo di frontiera, ma oltre i confini, To-
segnai su un foglio il tracciato della azione, coi mizza credeva veramente e sinceramente nella
luoghi e i percorsi dei singoli personaggi, e, dopo diversità come ricchezza, nella permeabilità dei
aver accostato un tavolino alla finestra della stan- confini e nella possibilità di superarli: il mondo
za d’affitto, avervi deposto un paio di quaderni, avrebbe ancora bisogno di lui per costruire con
la boccetta d’inchiostro e l’indispensabile voca- umiltà, modestia e convinzione, e senza chiuder-
bolario, mi ci immersi compiendo e raccontan- si in egoistiche autosufficienze, contatti e rap-
do l’itinerario».39 A sedici anni dalla scomparsa, porti più umani, rispettosi delle culture e delle
nell’anno in cui avrebbe compiuto ottant’anni, identità. Durante il suo breve transito terreno si
ci piace immaginare Tomizza così, ancora inten- è assicurata l’eternità con i suoi romanzi: supe-
to a scrivere nella sua casa in Istria davanti alla fi- rando la contingenza, essi oltrepassano il suo e il
nestra aperta su quel paesaggio che tanto amava, nostro tempo e “s’infuturano”.
così simile di qua e di là del confine. Da uomo
che proviene da una civiltà di campagna e co- Povzetek
glie in profondità la vita misteriosa della natura,
Tomizza la percepiva con panica religiosità, sen- V članku je razčlenjen roman La ragazza di Petrovia pi-
tendosi dentro un ordine delle cose che fa parte satelja Fulvia Tomizze (1935-1999), ki skupaj z Materado
di una perfezione insondabile e a noi sconosciu- (1960) in Il bosco di acacie (1967) tvorijo »istrsko trilogi-
ta. Nel brano Il rapporto con la divinità confes- jo«, v kateri avtor do podrobnosti secira realnost istr-
sa: «Non credo che l’universo e l’esistenza uma- skega eksodusa brez polemičnih not, a z zgodovinsko
dokumentirano objektivno uprizoritvijo, ki preraste v
37 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, in Le mie estati letterarie. Lungo le
tracce della memoria (Venezia: Marsilio, 2009), 131-132. 40 Fulvio Tomizza, “Rapporto con la divinità”, in Le mie estati letterarie.
Lungo le tracce della memoria, (Venezia: Marsilio, 2009), 159.
38 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, 132.
41 Tomizza, “Rapporto con la divinità”, 160.
39 Tomizza, “Le mie estati letterarie”, 132.
42 Tomizza, “Rapporto con la divinità”, 160.