Page 22 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 22quel periodo rivestiva un ruolo di primaria im-XVI secolo si evolse, impetuosamente, quell’ir-
portanza - e sulle regole del comportamento. requietezza che si trovava alla base della vita
hereditatiColtivò, inoltre, la lirica, la forma epistolare, ten-istriana, non solo nel Quattrocento e all’inizio
tando anche l’epica che poi abbandonò. L’opera del Cinquecento, ma già alla fine del Trecento.4
che lo rese famoso in tutta l’Europa fu il trattato
intitolato il Duello.1 La storiografia istriana ha creato un’im-
magine della storia moderna “tanto compatta e
Nonostante la sua cospicua produzione, la monolitica, tutta veneziana e italiana che, per
notorietà raggiunta e il buon grado di conserva- quanto fascinosa e suggestiva, è decisamente
zione delle sue opere, sono stati in pochi ad occu- sviante e fuorviante; e l’adesione popolare alla
parsi della figura di Girolamo Muzio. Riforma protestante è la prova evidente d’un
malcontento latente, inconfessato, in parte in-
L’inquieto Cinquecento istriano conscio contro la Dominante, anche se si devo-
Il Cinquecento mise in luce alcune delle figure no ammettere” molte altre concause che hanno
più significative e d’alto livello morale, nonché spinto a tale scelta di constatazioni dei valori uf-
intellettuale, del panorama istriano. Queste ri- ficiali.5
vestirono un notevole ruolo nelle vicende poli-
tiche ed ecclesiastiche di quel periodo non solo In ogni modo, osservandolo nel suo insieme,
a livello regionale, ma anche in un contesto più il quadro della letteratura istriana del Cinquecen-
ampio. La loro abbondanza talvolta ci fa mette- to offre un panorama sociale e culturale interes-
re in secondo piano personaggi che meritereb- sante e apparentemente contraddittorio: da un
bero ben altra attenzione. Si deve rilevare che la lato scrittori protestanti, come Vergerio il Gio-
vita spirituale istriana non si può certo esaurire vane, Flaccio, Lupatino e fra Giulio Morato da
nello studio di figure come Pier Paolo Vergerio il Capodistria, dall’altro invece Girolamo Muzio
Giovane, Baldo Lupatino, Flaccio Illirico o Pie- Giustinopolitano, difensore della Curia romana
tro Bonomo, come sembrerebbe dagli studi fino- e definito “martello degli eretici”, il cittanovese
ra pubblicati in materia.2 Antonio Pantera, capodistriani come Giovanni
Zarotti e Vincenzo Metelli.6
Sin dall’antichità, il sentimento che dominò
fra gli istriani fu il desiderio, o meglio il bisogno Non è da trascurare che Capodistria fu un im-
spirituale di libertà, per il quale seppur sotto- portante centro culturale, dove, già nel 1478, sor-
messi, combatterono più volte. Non fu solo la Ri- se un’accademia, la Compagnia della Calza, che
forma, l’unico elemento che fece scaturire nuove dopo aver abbandonato gli eserciti cavallereschi
idee, ma è necessario considerare pure il mani- dei suoi primi anni, si trasformò ben presto in
festarsi di tutti quei problemi culturali, politi- una società letteraria, che ai tempi della rifor-
ci, economici e religiosi, che emersero ben pri- ma mutò nome in Desiosi e proibì ai suoi iscrit-
ma. L’Umanesimo fu così il mezzo ideale per un ti qualsiasi discussione su argomenti religiosi. A
riscatto non solo culturale, ma anche civile. Fu questo punto il Muzio accusò tutti i membri d’e-
questo, uno dei motivi per cui gli umanisti istria- resia e di convivenza con il Vergerio. Non si sa
ni furono numerosi.3 con esattezza se questo fatto fosse vero o meno,
dimostra però la divisione dell’ambiente istria-
Esaminando attentamente i documenti ec- no: da una parte innovatori, dall’altra, conserva-
clesiastici e politici dell’epoca, è evidente come nel tori. Lo stato attuale degli studi in materia non è
ancora riuscito a chiarire se anche nelle altre cit-
1 La Biblioteca centrale di Capodistria conserva un’edizione del tadine, a Pirano, a Pola, o altrove, dovunque esi-
Duello del 1585.
4 Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume.
2 Fulvio Salimbeni. “Fonti e studi sulla storia religiosa dell’Istria nel 5 Salimbeni. “Fonti e studi sulla storia religiosa dell’Istria nel XVI se-
XVI secolo,” in L’umanesimo in Istria, cur. Vittore Branca e Sante
Graciotti (Firenze: Olschki, 1983), 167. colo,” 167.
6 Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume, 160.
3 Francesco Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume
(Udine: Del Bianco, 1991).
portanza - e sulle regole del comportamento. requietezza che si trovava alla base della vita
hereditatiColtivò, inoltre, la lirica, la forma epistolare, ten-istriana, non solo nel Quattrocento e all’inizio
tando anche l’epica che poi abbandonò. L’opera del Cinquecento, ma già alla fine del Trecento.4
che lo rese famoso in tutta l’Europa fu il trattato
intitolato il Duello.1 La storiografia istriana ha creato un’im-
magine della storia moderna “tanto compatta e
Nonostante la sua cospicua produzione, la monolitica, tutta veneziana e italiana che, per
notorietà raggiunta e il buon grado di conserva- quanto fascinosa e suggestiva, è decisamente
zione delle sue opere, sono stati in pochi ad occu- sviante e fuorviante; e l’adesione popolare alla
parsi della figura di Girolamo Muzio. Riforma protestante è la prova evidente d’un
malcontento latente, inconfessato, in parte in-
L’inquieto Cinquecento istriano conscio contro la Dominante, anche se si devo-
Il Cinquecento mise in luce alcune delle figure no ammettere” molte altre concause che hanno
più significative e d’alto livello morale, nonché spinto a tale scelta di constatazioni dei valori uf-
intellettuale, del panorama istriano. Queste ri- ficiali.5
vestirono un notevole ruolo nelle vicende poli-
tiche ed ecclesiastiche di quel periodo non solo In ogni modo, osservandolo nel suo insieme,
a livello regionale, ma anche in un contesto più il quadro della letteratura istriana del Cinquecen-
ampio. La loro abbondanza talvolta ci fa mette- to offre un panorama sociale e culturale interes-
re in secondo piano personaggi che meritereb- sante e apparentemente contraddittorio: da un
bero ben altra attenzione. Si deve rilevare che la lato scrittori protestanti, come Vergerio il Gio-
vita spirituale istriana non si può certo esaurire vane, Flaccio, Lupatino e fra Giulio Morato da
nello studio di figure come Pier Paolo Vergerio il Capodistria, dall’altro invece Girolamo Muzio
Giovane, Baldo Lupatino, Flaccio Illirico o Pie- Giustinopolitano, difensore della Curia romana
tro Bonomo, come sembrerebbe dagli studi fino- e definito “martello degli eretici”, il cittanovese
ra pubblicati in materia.2 Antonio Pantera, capodistriani come Giovanni
Zarotti e Vincenzo Metelli.6
Sin dall’antichità, il sentimento che dominò
fra gli istriani fu il desiderio, o meglio il bisogno Non è da trascurare che Capodistria fu un im-
spirituale di libertà, per il quale seppur sotto- portante centro culturale, dove, già nel 1478, sor-
messi, combatterono più volte. Non fu solo la Ri- se un’accademia, la Compagnia della Calza, che
forma, l’unico elemento che fece scaturire nuove dopo aver abbandonato gli eserciti cavallereschi
idee, ma è necessario considerare pure il mani- dei suoi primi anni, si trasformò ben presto in
festarsi di tutti quei problemi culturali, politi- una società letteraria, che ai tempi della rifor-
ci, economici e religiosi, che emersero ben pri- ma mutò nome in Desiosi e proibì ai suoi iscrit-
ma. L’Umanesimo fu così il mezzo ideale per un ti qualsiasi discussione su argomenti religiosi. A
riscatto non solo culturale, ma anche civile. Fu questo punto il Muzio accusò tutti i membri d’e-
questo, uno dei motivi per cui gli umanisti istria- resia e di convivenza con il Vergerio. Non si sa
ni furono numerosi.3 con esattezza se questo fatto fosse vero o meno,
dimostra però la divisione dell’ambiente istria-
Esaminando attentamente i documenti ec- no: da una parte innovatori, dall’altra, conserva-
clesiastici e politici dell’epoca, è evidente come nel tori. Lo stato attuale degli studi in materia non è
ancora riuscito a chiarire se anche nelle altre cit-
1 La Biblioteca centrale di Capodistria conserva un’edizione del tadine, a Pirano, a Pola, o altrove, dovunque esi-
Duello del 1585.
4 Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume.
2 Fulvio Salimbeni. “Fonti e studi sulla storia religiosa dell’Istria nel 5 Salimbeni. “Fonti e studi sulla storia religiosa dell’Istria nel XVI se-
XVI secolo,” in L’umanesimo in Istria, cur. Vittore Branca e Sante
Graciotti (Firenze: Olschki, 1983), 167. colo,” 167.
6 Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume, 160.
3 Francesco Semi, Istria e Dalmazia. Uomini e tempi. Istria e Fiume
(Udine: Del Bianco, 1991).