Page 27 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
P. 27
ia universitatisdegli antichi scrittori. Riconosce, inoltre, l’im- ri, ho io da Cicerone imparato che dal legge-
girolamo muzio letter ato capodistr iano 27 portanza degli scrittori moderni d’origine non re e dallo scrivere si impara a parlare. Ma per
toscana, in particolare dell’Ariosto e persino de- meglio intendere qual via si debbia tenere
gli scrittori dialettali.30 per conseguir dirittamente questa più nuova
lingua, avviso che sia ben fatto che dalle altre
Come nasce la lingua letteraria più antiche se ne debbia prendere l’essempio.
Per quanto riguarda la questione della lingua, E pertanto, se volete conoscere quanto poco
come abbiamo già affermato, Muzio si rifà alle giovi l’esser nato toscano per volere tosca-
teorie del Bembo, ed è concorde con il fatto che namente scrivere, ricordivi che Virgilio fu
ogni lingua ha una sua parabola di sviluppo, sa- mantovano, Catullo veronese, Orazio venu-
lendo via via alla sua perfezione. Pertanto anche sino, Terenzio africano, e che Marco Tullio
la lingua italiana è destinata ad una tale ascesa non fu romano. Da cui vogliam noi dire che
verso la sua perfezione espressiva e gli scrittori quegli stranieri apprendessero la romana lin-
devono promuovere tale svolgimento rifacendosi gua? Da’ libri […].33
alla più alta tradizione del passato. Perciò devono
prendere a modello il Petrarca e il Boccaccio, che Muzio prosegue dando una descrizione di
hanno dimostrato con le loro opere il grande va- se stesso e del suo scrivere in italiano, dicendo
lore del volgare italiano e cercare di perfezionare che gli studiosi fiorentini lo ritenevano incapace
la loro lingua.31 di scrivere bene perché non era nato a Firenze.34
Nelle lettere e soprattutto nella raccolta che E prima dico che io sono per origine della cit-
prende il nome di Battaglie in difesa dell’italica tà di Iustinopoli, volgarmente detta Capodi-
lingua Muzio sostiene la teoria fondamentale di stria, e dagli antichi appellata Egida, lontana
Bembo, e precisamente che la lingua letteraria dal Carnaro, Ch’Italia chiude, e suoi termini
non nasce o si governa secondo l’uso dei parlanti, bagna, intorno ad ottanta miglia. Nacqui in
ma si sviluppa e deriva da una tradizione lettera- Padova e fra in Padova, in Vinegia, in Capo-
ria, cioè mediante l’opera degli scrittori. Inoltre distria, in Dalmazia et in Alamagna vissi in-
spiega che non è importante essere nati a Firenze fino alla età di trenta anni. Appresso conver-
o in Toscana per poter scrivere bene, ma che per sai in Lombardia, in Piemonte, in Francia,
scrivere bene bisogna imparare dai libri. Secon- et in Fiandra; e ne aveva forse quaranta pri-
do Muzio per apprendere bene una lingua biso- ma che Fiorenza mi vedesse, et a mettere in-
gna studiarla attentamente attraverso la lettura sieme tutto il tempo che in più volte stato vi
di grandi opere e fare sempre attenzione alla pro- sono, non so se egli passasse un anno. Sì che
pria scrittura. Pertanto, secondo lui, anche colo- né io vi son nato, né da fanciullo allevato: e
ro che non sono nati a Firenze o in Toscana, im- che in me non sia indicio alcuno di fiorentina
pegnandosi, possono scrivere bene.32 ria, assai si mostra a chi mi sente favellare. La-
onde per la coloro ragione si viene a conchiu-
E nel vero le lingue, le vere lingue, non si im- dere che io bene non posso scrivere.35
parano dalla mamma, e non dal babbo, ma
dalle scritture: e là dove voi altri volete (voi Lo scrittore prosegue poi dicendo che anche
dicendo intendo di dire a coloro che così gli scrittori istriani, come quelli fiorentini, han-
sentono) che dal parlare a scrivere si impa- no appreso la lingua italiana dalle loro madri e si
fanno capire da tutti coloro che parlano italiano,
30 Ettore Bonora, “Il classicismo dal Bembo al Guarini,” in Storia del-
la Letteratura Italiana, vol. IV, Il Cinquecento (Milano: Garzanti, 33 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa
1966), 184. dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 4r.
31 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua 34 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua
italiana,” 83. italiana,” 87.
32 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua 35 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa
italiana,” 83. dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 34r.
girolamo muzio letter ato capodistr iano 27 portanza degli scrittori moderni d’origine non re e dallo scrivere si impara a parlare. Ma per
toscana, in particolare dell’Ariosto e persino de- meglio intendere qual via si debbia tenere
gli scrittori dialettali.30 per conseguir dirittamente questa più nuova
lingua, avviso che sia ben fatto che dalle altre
Come nasce la lingua letteraria più antiche se ne debbia prendere l’essempio.
Per quanto riguarda la questione della lingua, E pertanto, se volete conoscere quanto poco
come abbiamo già affermato, Muzio si rifà alle giovi l’esser nato toscano per volere tosca-
teorie del Bembo, ed è concorde con il fatto che namente scrivere, ricordivi che Virgilio fu
ogni lingua ha una sua parabola di sviluppo, sa- mantovano, Catullo veronese, Orazio venu-
lendo via via alla sua perfezione. Pertanto anche sino, Terenzio africano, e che Marco Tullio
la lingua italiana è destinata ad una tale ascesa non fu romano. Da cui vogliam noi dire che
verso la sua perfezione espressiva e gli scrittori quegli stranieri apprendessero la romana lin-
devono promuovere tale svolgimento rifacendosi gua? Da’ libri […].33
alla più alta tradizione del passato. Perciò devono
prendere a modello il Petrarca e il Boccaccio, che Muzio prosegue dando una descrizione di
hanno dimostrato con le loro opere il grande va- se stesso e del suo scrivere in italiano, dicendo
lore del volgare italiano e cercare di perfezionare che gli studiosi fiorentini lo ritenevano incapace
la loro lingua.31 di scrivere bene perché non era nato a Firenze.34
Nelle lettere e soprattutto nella raccolta che E prima dico che io sono per origine della cit-
prende il nome di Battaglie in difesa dell’italica tà di Iustinopoli, volgarmente detta Capodi-
lingua Muzio sostiene la teoria fondamentale di stria, e dagli antichi appellata Egida, lontana
Bembo, e precisamente che la lingua letteraria dal Carnaro, Ch’Italia chiude, e suoi termini
non nasce o si governa secondo l’uso dei parlanti, bagna, intorno ad ottanta miglia. Nacqui in
ma si sviluppa e deriva da una tradizione lettera- Padova e fra in Padova, in Vinegia, in Capo-
ria, cioè mediante l’opera degli scrittori. Inoltre distria, in Dalmazia et in Alamagna vissi in-
spiega che non è importante essere nati a Firenze fino alla età di trenta anni. Appresso conver-
o in Toscana per poter scrivere bene, ma che per sai in Lombardia, in Piemonte, in Francia,
scrivere bene bisogna imparare dai libri. Secon- et in Fiandra; e ne aveva forse quaranta pri-
do Muzio per apprendere bene una lingua biso- ma che Fiorenza mi vedesse, et a mettere in-
gna studiarla attentamente attraverso la lettura sieme tutto il tempo che in più volte stato vi
di grandi opere e fare sempre attenzione alla pro- sono, non so se egli passasse un anno. Sì che
pria scrittura. Pertanto, secondo lui, anche colo- né io vi son nato, né da fanciullo allevato: e
ro che non sono nati a Firenze o in Toscana, im- che in me non sia indicio alcuno di fiorentina
pegnandosi, possono scrivere bene.32 ria, assai si mostra a chi mi sente favellare. La-
onde per la coloro ragione si viene a conchiu-
E nel vero le lingue, le vere lingue, non si im- dere che io bene non posso scrivere.35
parano dalla mamma, e non dal babbo, ma
dalle scritture: e là dove voi altri volete (voi Lo scrittore prosegue poi dicendo che anche
dicendo intendo di dire a coloro che così gli scrittori istriani, come quelli fiorentini, han-
sentono) che dal parlare a scrivere si impa- no appreso la lingua italiana dalle loro madri e si
fanno capire da tutti coloro che parlano italiano,
30 Ettore Bonora, “Il classicismo dal Bembo al Guarini,” in Storia del-
la Letteratura Italiana, vol. IV, Il Cinquecento (Milano: Garzanti, 33 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa
1966), 184. dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 4r.
31 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua 34 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua
italiana,” 83. italiana,” 87.
32 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua 35 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa
italiana,” 83. dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 34r.