Page 43 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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ia universitatis Quivi il Nardo odoroso, arrivare alla rosa come regina tra tutti per pre-
diffusione del dr amma pastor ale in istr ia 43 Vagamente guernito sentare l’ambiente in cui vive la protagonista del
Di bel drappo azzurrino, suo dramma. Per queste opere gli autori si rifan-
Esser sembra di fiori, e dell’herbette, no a due modelli classici: un testo greco del re-
Quasi nobil picchiero. tore Libanio, in cui Venere, in riva al fiume Sca-
Che in grata foggia pare, mandro, sceglie fra tutti i fiori le rose, con cui si
Che l’azzurro del Ciel voglia emulare. adorna prima del giudizio di Pride; e un anoni-
Il candido ligustro, mo carme latino De rosis. Va inoltre ricordato
Il nobil giglio, il leggiadretto, e bello che il Poliziano dedica il capitolo XI della prima
Amoroso Narciso, centuria dei suoi Miscellanea al motivo di Vene-
Di candide divise; adorni, fanno re e della rosa, ripercorrendo diverse attestazio-
Biancheggiando vezzosa, e bella vita, ni classiche, latine e greche (compreso lo stesso
L’odorato Giacinto, Libanio) inerenti alla tradizione che lega questo
D’azzurro amanto ornato: fiore all’amore.27
Non men de gl’altri stassi
Con ordine pomposo, Al di là delle fonti e dell’ispirazione, l’origi-
À far di se meraviglia chi’l mira, nalità dell’opera di Brati sta proprio nella descri-
E spiegar lascivetto, zione così minuziosa del paesaggio lungo le rive
Il Garofano amato, del Risano e della descrizione leggendaria dell’o-
Quasi de’ fiori Alfiero: rigine del sale, elemento tanto prezioso per la sua
Di più colori variata insegna. regione.
E tra lor spaziando
La biondissima Calta, Nel Settecento in Istria la tradizione dei
Quasi nobil pittrice, drammi pastorali viene ripresa da alcuni autori
Sembra di color d’oro attraverso la composizione di egloghe pastorali o
Pennellegiar la terra. composizioni poetiche che si rifanno all’idillio.
Ma più di tutti gli altri, Vanno qui ricordati Girolamo Gravisi e suo fi-
Quasi gente servil, popoli humili; glio Dionisio e Giuseppe Bonzio. Giuseppe Bon-
Bella nel seggio suo sorge la Rosa; zio poeta capodistriano, fece parte dell’Accade-
De’ fior nobil Reina: mia dei Risorti tra il 1754 e il 1755 (il suo nome
Porporeggiando insuperbir se stessa.26 accademico fu Tirsi). Il poeta scrive un libro
Il motivo dei fiori e in particolar misura del- di poesie assieme a Dionisio Gravisi Poesie liri-
la rosa ha numerosi riscontri nella produzione che che verrà pubblicato dopo la sua morte nel
degli autori dei drammi pastorali in Istria. Spon- 1771 dalla contessa Santa Borisi Gavardo. Nel-
taneo è il rimando alla ballata del Poliziano: co- la prefazione al libro, la donna, parlando dei ver-
mune ai due testi è il tema della poesia d’amo- si del Bonzio dice che “questi si sollevano dalla
re che si confonde con la natura fiorita, il rilievo bassa nojosa turba dei vuoti verseggiatori…”28 e
dato alle notazioni cromatiche (i versi presenta- si nota inoltre nei suoi versi una somiglianza ai
ti sopra rappresentano un autentico catalogo dei versi del Chiabrera che fu promotore dell’indi-
colori del prato), l’importanza di trovarsi in un rizzo dell’Arcadia classicheggiante e imitò la va-
paesaggio primaverile fiorito. cua grandiosità dell’ode pindarica.29 La contes-
Mentre però il Poliziano nella sua ballata
parla della raccolta dei fiori da parte della donna 27 Riccardo Bruscagli, Gino Tellini, Vittorio Corsano, Lucia Denaro-
per farne una ghirlanda che l’avrebbe poi ador- si e Silvia Fiaschi, Itinerari dell‘invenzione 2. Umanesimo e Rinascimen-
nata, Brati si rifà alla descrizione dei fiori fino ad to. Autori, temi, crocevia della letteratura italiana ed europea (Firenze:
Sansoni per la scuola, 2002).
26 Giovan Battista Brati, La ninfa del Formione, 3-5.
28 Santa Borisi Gavardo, “Prefazione,” in Poesie liriche dei signori Giu-
seppe Bonzio e marchese Dionisio Gravisi nobili giustinopolitani. Giusep-
pe Bonzio e Dionisio Gravisi, (Venezia, 1771), 3.
29 Nives Zudič Antonič, Storia e antologia di Capodistria, Isola e Pirano.
diffusione del dr amma pastor ale in istr ia 43 Vagamente guernito sentare l’ambiente in cui vive la protagonista del
Di bel drappo azzurrino, suo dramma. Per queste opere gli autori si rifan-
Esser sembra di fiori, e dell’herbette, no a due modelli classici: un testo greco del re-
Quasi nobil picchiero. tore Libanio, in cui Venere, in riva al fiume Sca-
Che in grata foggia pare, mandro, sceglie fra tutti i fiori le rose, con cui si
Che l’azzurro del Ciel voglia emulare. adorna prima del giudizio di Pride; e un anoni-
Il candido ligustro, mo carme latino De rosis. Va inoltre ricordato
Il nobil giglio, il leggiadretto, e bello che il Poliziano dedica il capitolo XI della prima
Amoroso Narciso, centuria dei suoi Miscellanea al motivo di Vene-
Di candide divise; adorni, fanno re e della rosa, ripercorrendo diverse attestazio-
Biancheggiando vezzosa, e bella vita, ni classiche, latine e greche (compreso lo stesso
L’odorato Giacinto, Libanio) inerenti alla tradizione che lega questo
D’azzurro amanto ornato: fiore all’amore.27
Non men de gl’altri stassi
Con ordine pomposo, Al di là delle fonti e dell’ispirazione, l’origi-
À far di se meraviglia chi’l mira, nalità dell’opera di Brati sta proprio nella descri-
E spiegar lascivetto, zione così minuziosa del paesaggio lungo le rive
Il Garofano amato, del Risano e della descrizione leggendaria dell’o-
Quasi de’ fiori Alfiero: rigine del sale, elemento tanto prezioso per la sua
Di più colori variata insegna. regione.
E tra lor spaziando
La biondissima Calta, Nel Settecento in Istria la tradizione dei
Quasi nobil pittrice, drammi pastorali viene ripresa da alcuni autori
Sembra di color d’oro attraverso la composizione di egloghe pastorali o
Pennellegiar la terra. composizioni poetiche che si rifanno all’idillio.
Ma più di tutti gli altri, Vanno qui ricordati Girolamo Gravisi e suo fi-
Quasi gente servil, popoli humili; glio Dionisio e Giuseppe Bonzio. Giuseppe Bon-
Bella nel seggio suo sorge la Rosa; zio poeta capodistriano, fece parte dell’Accade-
De’ fior nobil Reina: mia dei Risorti tra il 1754 e il 1755 (il suo nome
Porporeggiando insuperbir se stessa.26 accademico fu Tirsi). Il poeta scrive un libro
Il motivo dei fiori e in particolar misura del- di poesie assieme a Dionisio Gravisi Poesie liri-
la rosa ha numerosi riscontri nella produzione che che verrà pubblicato dopo la sua morte nel
degli autori dei drammi pastorali in Istria. Spon- 1771 dalla contessa Santa Borisi Gavardo. Nel-
taneo è il rimando alla ballata del Poliziano: co- la prefazione al libro, la donna, parlando dei ver-
mune ai due testi è il tema della poesia d’amo- si del Bonzio dice che “questi si sollevano dalla
re che si confonde con la natura fiorita, il rilievo bassa nojosa turba dei vuoti verseggiatori…”28 e
dato alle notazioni cromatiche (i versi presenta- si nota inoltre nei suoi versi una somiglianza ai
ti sopra rappresentano un autentico catalogo dei versi del Chiabrera che fu promotore dell’indi-
colori del prato), l’importanza di trovarsi in un rizzo dell’Arcadia classicheggiante e imitò la va-
paesaggio primaverile fiorito. cua grandiosità dell’ode pindarica.29 La contes-
Mentre però il Poliziano nella sua ballata
parla della raccolta dei fiori da parte della donna 27 Riccardo Bruscagli, Gino Tellini, Vittorio Corsano, Lucia Denaro-
per farne una ghirlanda che l’avrebbe poi ador- si e Silvia Fiaschi, Itinerari dell‘invenzione 2. Umanesimo e Rinascimen-
nata, Brati si rifà alla descrizione dei fiori fino ad to. Autori, temi, crocevia della letteratura italiana ed europea (Firenze:
Sansoni per la scuola, 2002).
26 Giovan Battista Brati, La ninfa del Formione, 3-5.
28 Santa Borisi Gavardo, “Prefazione,” in Poesie liriche dei signori Giu-
seppe Bonzio e marchese Dionisio Gravisi nobili giustinopolitani. Giusep-
pe Bonzio e Dionisio Gravisi, (Venezia, 1771), 3.
29 Nives Zudič Antonič, Storia e antologia di Capodistria, Isola e Pirano.