Page 44 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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inoltre spiega che il Bonzio fu imitatore purestudia universitatis hereditati, letnik 4 (2016), številka 2 44Nella poesia L’Armonia il poeta si rifà al
di Benedetto Menzini che fu, come specifica lei componimento pastorale che è l’indirizzo tipico
“uno dei primi, che alle itale muse abbia resti-hereditati della poesia arcadica. Questo mondo arcadico,
tuito l’antico decoro oscurato ed offeso dai fal- spesso così ricco di grazia e di delicatezza fine e
si vezzi dello scorso secolo, in cui egli visse”.30 La superficiale, trovò il suo modo proprio di espres-
donna dice inoltre che le poesie del Bonzio sono sione nella canzonetta in cui si continua l’ana-
talmente ben scritte e “animate da fuoco poeti- creontica chiabresca, che è propria gloria e, nella
co” che favoriscono la lettura. sua particolare intonazione, vera creazione d’Ar-
cadia.33
Gli intellettuali che frequentavano l’Ac-
cademia dei Risorti solitamente amavano pro- La canzone L’Armonia di Dionisio Gra-
porre dei problemi su cui discutere e ragionare. visi, composta da strofe con ritmo facile, e di-
Nell’Egloga pastorale tratta dall’opera Poesie li- sposta ad accogliere il rivestimento musica-
riche Giuseppe Bonzio presenta un’opera scritta le, è un componimento poetico di grazia, di
assieme a Girolamo Gravisi su imitazione di Vir- psicologia amorosa facile e squisita insieme.
gilio. Il testo presenta un dialogo in cui Alindo In questo testo si possono intravedere le
(Girolamo Gravisi) e Tirsi (Giuseppe Bonzio) si caratteristiche classicheggianti del Chiabre-
pongono il problema se sia più vantaggioso avere ra.
un animo guerriero o pacifico.
[…] In mezzo a cui verdeggerà sublime
Dionisio Gravisi dal 1763, quando era stu- L’alma fronde di Pallade Risorta34
dente nel collegio dei nobili di Capodistria, fu Che rediviva di nascenti germi
uno dei rinnovatori dell’Accademia degli Ope- Tanta ora in Pindo di sè parte ingombra.
rosi, fondata da suo padre trent’anni prima. Già Mobil dai rami penderan le cetre
all’età di sedici anni scriveva poesie e collabora- Che faran dolce ai venticelli invito,
va alle Accademie locali. Le sue poesie in linea E desteranno, se movendo, un suono
di massima rispecchiavano la malinconia del- Di concorde armonia; là presso cinto
la sua sofferente giovinezza e il presentimento Di musco, e canne, il Formion divise
della morte prematura.31 Le sue poesie, come già Verserà in rami dalla facil’urna
menzionato sopra, vennero pubblicate assieme a L’acque cui lungo a fabbricar lor nido
quelle del poeta capodistriano Giuseppe Bonzio Verran candidi Cigni, aerea Torma,
dalla contessa Santa Borisi Gavardo. La contessa, E un nuovo canto tempreranno, un nuovo
nella prefazione al libro di poesie, parlando del Meonio Fonte risonar faranno.35
poeta, dirà che Dionisio Gravisi è “fortunato se-
guace della lirica scuola aperta in Grecia, e fatta Nell’altra canzonetta Alla barchetta, che
rinascere in Roma da Orazio nell’aureo secolo di conduce Egle alla campagna Dionisio Gravisi de-
Augusto”,32 pure lui come il Bonzio sono seguaci scrive il viaggio in barca che porta Egle36 da Ca-
del Chiabrera e dell’indirizzo dell’Arcadia clas- podistria alla contrada campestre di Arzioli dove
sicheggiante. La contessa Borisi Gavardo inoltre la famiglia del poeta aveva una villa.
lo considera seguace pure del poeta Frugoni e lo
Stancovich, nella sua Bibliografia degli uomini il- 33 Bruno Maier, Letteratura italiana dell’Istria dalle origini al Novecento
lustri dell’Istria, dirà che “le poesie del marchese (Trieste: Edizioni Italo Svevo, 1996).
Dioniso piacciono, allettano, e ricolmano l’ani-
mo di un pieno, a cui nulla più resta da deside- 34 Pianta di Olivo rinascente, esposta al Sole, col motto di far rivive-
rare” (1829). re (rediviva) l’impresa dell’antica Accademia dei Risorti a Capodi-
stria.
30 Gavardo, “Prefazione.”
31 Baccio Ziliotti, Storia letteraria di Trieste e dell’Istria . 35 Giuseppe Bonzio e Dionisio Gravisi, Poesie liriche dei signori Giusep-
32 Gavardo, “Prefazione,” 3. pe Bonzio e marchese Dionisio Gravisi nobili giustinopolitani (Venezia,
1771) , 236-237.

36 Egle è il nome accademico di Dionisio Gravisi.
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