Page 41 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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ia universitatis Sono dunque così gli italiani? Sono tutti e per gli altri: per chi potrebbe subirle doma-
indentità nazionale e immagini dell’ “altro” 41 così, e non gentili, coraggiosi e leali, come ni, come per chi le ha subite ieri per nostra
diceva un tempo la mamma? (Quarantotti colpa. E come noi le rifiutino, nel passato e
Gambini 1964, 192). nell’avvenire, quanti vogliono credere che
valga ancora la pena di essere uomini (Qua-
Frangisacchi si prende gioco anche dei sentimen- rantotti Gambini 2018, 45).
ti irredentisti della famiglia di Paolo:
Conclusione
Che lingua parlavate qui prima che s’arrivas- Nel presente contributo, partendo dalle impo-
se noi? Slavo o austriaco? - gli aveva doman- stazioni teoriche dell’imagologia letteraria, è
dato Lupo sghignazzando - Ma siamo italia- stata condotta un’analisi critica di alcune opere
ni! Abbiamo parlato sempre italiano! - aveva narrative di Pier Antonio Quarantotti Gambini
urlato Paolo furente. /…/ Ah, siete “redenti”, relativa alle immagini letterarie veicolate dal te-
non più “oppressi”! (Quarantotti Gambini sto, le cosiddette auto-rappresentazioni (auto-i-
1964, 71). mages) e le immagini dell’“altro” (hetero-images).
Ma i ripensamenti di Quarantotti Gambi- Nelle opere che sono state prese in conside-
ni non sono solo nei confronti degli stessi solda- razione, in ragione soprattutto della loro perti-
ti italiani, bensì anche degli slavi. In Primavera a nenza con la tematica dell’identità e dell’alterità,
Trieste, c’è un passo importante in cui si raccon- si può notare come per lo scrittore, e per esten-
ta di un fatto che lo scrittore ha vissuto quando sione per gli italiani d’Istria, la lingua è un forte
si trovava a Milano come studente. In tram ha elemento costitutivo dell’appartenenza naziona-
sentito i commenti della gente contro un gruppo le. Nei periodi di instabilità politica e di grandi
di agitatori slavi della Venezia Giulia che hanno sconvolgimenti storici come quelli descritti da
provocato agitazione nel giovane: Quarantotti Gambini nei romanzi che compon-
gono la raccolta Gli anni ciechi, si può individua-
pensando in quel momento agli slavi dell’I- re una sequenza ricorrente: auto-rappresenta-
stria, li sentii, come non mi era mai avvenuto, zioni positive per le descrizioni degli italiani ed
gente della mia terra, istriani come me, an- etero-rappresentazioni negative per descrivere le
che se d’altra stirpe. L’essere nati e cresciuti caratteristiche degli austriaci e degli slavi.
in uno stesso paese, sotto lo stesso sole, da-
vanti allo stesso mare, non imprime un ca- Paolo, personaggio chiave del “ciclo” ed al-
rattere comune? E dunque potevo sentirmi ter ego dello scrittore, rappresenta tuttavia un
vicino agli slavi della mia terra; ed essi pote- caso particolare, perché costituisce un caso di
vano in qualche modo sentirsi più vicini a un’identità in divenire. Nonostante lo scritto-
noi italiani dell’Istria”. E prosegue: “non sen- re, e di conseguenza la famiglia Amidei Brioresi,
tii più nessuna differenza tra noi e gli slavi; siano animati da una forte coscienza nazionale
essi erano come noi, e noi come loro: istria- italiana, con il passare del tempo trova spazio la
ni (Quarantotti Gambini 2018, 331). riflessione sulla condizione dei diversi gruppi et-
nici e/o nazionali. Sebbene in Quarantotti Gam-
È significativo in conclusione vedere come bini sia forte il sentimento nazionale e della pa-
nell’introduzione a Primavera a Trieste Quaran- tria perduta, ciò che conta è non dimenticare il
totti Gambini abbiamo ricordato che: passato e ricordarsi dell’elemento umano.
questo libro (nato dalla fede nella capaci- Povzetek
tà dello spirito di sanare la ferite aperte dal-
la realtà) non vuole essere un atto d’accusa Namen članka je bilo poglobiti temo nacionalne iden-
per nessuno; ma indicare semmai, attraver- titete in njenega trka z “drugim” z uporabo imagološke
so il travaglio umano di chi è la testimonian- perspektive v pripovednih delih Pier Antonia Gambini-
za, quali sono le cose che rifiutiamo, per noi
indentità nazionale e immagini dell’ “altro” 41 così, e non gentili, coraggiosi e leali, come ni, come per chi le ha subite ieri per nostra
diceva un tempo la mamma? (Quarantotti colpa. E come noi le rifiutino, nel passato e
Gambini 1964, 192). nell’avvenire, quanti vogliono credere che
valga ancora la pena di essere uomini (Qua-
Frangisacchi si prende gioco anche dei sentimen- rantotti Gambini 2018, 45).
ti irredentisti della famiglia di Paolo:
Conclusione
Che lingua parlavate qui prima che s’arrivas- Nel presente contributo, partendo dalle impo-
se noi? Slavo o austriaco? - gli aveva doman- stazioni teoriche dell’imagologia letteraria, è
dato Lupo sghignazzando - Ma siamo italia- stata condotta un’analisi critica di alcune opere
ni! Abbiamo parlato sempre italiano! - aveva narrative di Pier Antonio Quarantotti Gambini
urlato Paolo furente. /…/ Ah, siete “redenti”, relativa alle immagini letterarie veicolate dal te-
non più “oppressi”! (Quarantotti Gambini sto, le cosiddette auto-rappresentazioni (auto-i-
1964, 71). mages) e le immagini dell’“altro” (hetero-images).
Ma i ripensamenti di Quarantotti Gambi- Nelle opere che sono state prese in conside-
ni non sono solo nei confronti degli stessi solda- razione, in ragione soprattutto della loro perti-
ti italiani, bensì anche degli slavi. In Primavera a nenza con la tematica dell’identità e dell’alterità,
Trieste, c’è un passo importante in cui si raccon- si può notare come per lo scrittore, e per esten-
ta di un fatto che lo scrittore ha vissuto quando sione per gli italiani d’Istria, la lingua è un forte
si trovava a Milano come studente. In tram ha elemento costitutivo dell’appartenenza naziona-
sentito i commenti della gente contro un gruppo le. Nei periodi di instabilità politica e di grandi
di agitatori slavi della Venezia Giulia che hanno sconvolgimenti storici come quelli descritti da
provocato agitazione nel giovane: Quarantotti Gambini nei romanzi che compon-
gono la raccolta Gli anni ciechi, si può individua-
pensando in quel momento agli slavi dell’I- re una sequenza ricorrente: auto-rappresenta-
stria, li sentii, come non mi era mai avvenuto, zioni positive per le descrizioni degli italiani ed
gente della mia terra, istriani come me, an- etero-rappresentazioni negative per descrivere le
che se d’altra stirpe. L’essere nati e cresciuti caratteristiche degli austriaci e degli slavi.
in uno stesso paese, sotto lo stesso sole, da-
vanti allo stesso mare, non imprime un ca- Paolo, personaggio chiave del “ciclo” ed al-
rattere comune? E dunque potevo sentirmi ter ego dello scrittore, rappresenta tuttavia un
vicino agli slavi della mia terra; ed essi pote- caso particolare, perché costituisce un caso di
vano in qualche modo sentirsi più vicini a un’identità in divenire. Nonostante lo scritto-
noi italiani dell’Istria”. E prosegue: “non sen- re, e di conseguenza la famiglia Amidei Brioresi,
tii più nessuna differenza tra noi e gli slavi; siano animati da una forte coscienza nazionale
essi erano come noi, e noi come loro: istria- italiana, con il passare del tempo trova spazio la
ni (Quarantotti Gambini 2018, 331). riflessione sulla condizione dei diversi gruppi et-
nici e/o nazionali. Sebbene in Quarantotti Gam-
È significativo in conclusione vedere come bini sia forte il sentimento nazionale e della pa-
nell’introduzione a Primavera a Trieste Quaran- tria perduta, ciò che conta è non dimenticare il
totti Gambini abbiamo ricordato che: passato e ricordarsi dell’elemento umano.
questo libro (nato dalla fede nella capaci- Povzetek
tà dello spirito di sanare la ferite aperte dal-
la realtà) non vuole essere un atto d’accusa Namen članka je bilo poglobiti temo nacionalne iden-
per nessuno; ma indicare semmai, attraver- titete in njenega trka z “drugim” z uporabo imagološke
so il travaglio umano di chi è la testimonian- perspektive v pripovednih delih Pier Antonia Gambini-
za, quali sono le cose che rifiutiamo, per noi
