Page 38 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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dia universitatis her editati, letnik 7 (2019), številk a 2 38rare le terre istriane dalla dominazione austria-ne parola con i servi che sono slavi (Gallo 2012,
ca; ne L’amore di Lupo, Le estati di fuoco e I gio- 1547). La confusione di Paolo è tale da iniziare
hereditatichi di Norma invece, si narra dell’età post-bellica.a porsi le prime domande sull’identità e a chie-
dersi:
Ne Le redini bianche siamo alla vigilia del-
la prima guerra mondiale. Paolo ha quattro anni Chi erano gli austriacanti, e chi gli slavi, di
e trascorre la sua infanzia nella villa dei nonni cui sentiva sempre parlare? /…/ Degli slavi,
a Semedella. Nel romanzo vengono descritte le degli slavi e ancora degli slavi: Paolo lo sen-
esperienze che il bambino compie scoprendo il tiva ripetere continuamente questa parola
mondo attorno a sé e ascoltando i discorsi degli (Quarantotti Gambini 1969, 126-127).
adulti. L’italianità dell’Istria viene costantemen-
te ricordata e sperata nell’attesa di poter issare la Ne Il cavallo Tripoli, che descrive l’occupa-
bandiera italiana: zione della villa della famiglia Amidei da parte
di un ufficiale austriaco, i soldati austriaci sono
La nostra bandiera /…/ è bianca rossa e ver- considerati nemici con cui non si deve parlare,
de: del colore degli oleandri e delle foglie che ma per cui tuttavia Paolo prova simpatia. Il sol-
hanno intorno. Ma, sinché c’è l’Austria, non dato Hans infatti, parla con lui italiano, e ciò è
siamo “liberi” e non possiamo alzarla (Qua- un fatto importante perché vuol dire riconosce-
rantotti Gambini 2011, 83). re nella lingua il segno distintivo di un popolo
(Gallo 2012, 1548). Hans inoltre, racconta a Pao-
Le popolazioni italiane dell’Istria inoltre atten- lo che aveva conosciuto i soldati italiani e li giu-
dono l’arrivo degli italiani per essere liberati dal- dica tutt’uno con quelli austriaci:
la dominazione austriaca:
Egli ne parlava /…/ non come di nemi-
Un giorno gli italiani sarebbero arrivati con ci ma come di camerati; come di camerati
le navi, e sarebbe stato il più bel giorno della che combattessero, chi sa perché, dall’altra
loro vita (Quarantotti Gambini 2011, 83). parte; quasi che austriaci o italiani fossero
tutt’uno: soldati, e nient’altro; soldati mes-
Il romanzo successivo, La corsa di Falco, nar- si a combattere gli uni di qua e gli altri di là
ra di un imminente cambiamento politico-socia- (Quarantotti Gambini 1963, 16).
le, dovuto all’attentato dell’arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, Paolo, dopo aver ascoltato le parole di Hans
che segnerà lo scoppio della prima guerra mon- e durante una conversazione avuta con la madre,
diale. In questo clima si inseriscono i compor- continua a porsi domande sulla questione del-
tamenti della famiglia di Paolo, che dimostra la la nazionalità e delle diverse ideologie politiche.
forte italianità: il padre infatti legge il Corriere Paolo scoprirà che non sono soltanto loro, i pa-
delle Sera, la madre canta l’inno italiano, il non- droni, ad essere italiani, ma che lo sono anche i
no e lo zio Manlio discutono di questioni politi- contadini, e che tra contadini italiani e contadi-
che. La stessa Italia, definita semplicemente dal- ni slavi non vi è alcuna differenza di valore (Qua-
la locuzione avverbiale “di là”, assume i contorni rantotti Gambini 1963, 23-24; Maculotti 2016,
di un luogo mitico dove ci si può aspettare di tut- 73):
to, anche il pane bianco che ormai non si trova da
tempo (Gallo 2012, 1547). - Non sono slavi, i contadini? Perché non
sono slavi? Italiani siamo noi! - Ce ne sono
I discorsi degli adulti che Paolo sente sono anche di slavi, ma stanno più lontano, non
però difficili da comprendere per un bambino. qui a Capodistria. (Quarantotti Gambini
Egli infatti sente nelle conversazioni a casa, pa- 1963, 24).
role come “offensiva”, “avanzata”, “ritirata”, “alle-
ati”, “neutralità dell’Italia”, “interventisti”, “tri- In alcune occasioni i personaggi esprimono
plice alleanza”, e gli viene raccomandato di non dubbi sulla propria o sull’altrui identità nazio-
parlarne con nessuno, soprattutto di non far-
ca; ne L’amore di Lupo, Le estati di fuoco e I gio- 1547). La confusione di Paolo è tale da iniziare
hereditatichi di Norma invece, si narra dell’età post-bellica.a porsi le prime domande sull’identità e a chie-
dersi:
Ne Le redini bianche siamo alla vigilia del-
la prima guerra mondiale. Paolo ha quattro anni Chi erano gli austriacanti, e chi gli slavi, di
e trascorre la sua infanzia nella villa dei nonni cui sentiva sempre parlare? /…/ Degli slavi,
a Semedella. Nel romanzo vengono descritte le degli slavi e ancora degli slavi: Paolo lo sen-
esperienze che il bambino compie scoprendo il tiva ripetere continuamente questa parola
mondo attorno a sé e ascoltando i discorsi degli (Quarantotti Gambini 1969, 126-127).
adulti. L’italianità dell’Istria viene costantemen-
te ricordata e sperata nell’attesa di poter issare la Ne Il cavallo Tripoli, che descrive l’occupa-
bandiera italiana: zione della villa della famiglia Amidei da parte
di un ufficiale austriaco, i soldati austriaci sono
La nostra bandiera /…/ è bianca rossa e ver- considerati nemici con cui non si deve parlare,
de: del colore degli oleandri e delle foglie che ma per cui tuttavia Paolo prova simpatia. Il sol-
hanno intorno. Ma, sinché c’è l’Austria, non dato Hans infatti, parla con lui italiano, e ciò è
siamo “liberi” e non possiamo alzarla (Qua- un fatto importante perché vuol dire riconosce-
rantotti Gambini 2011, 83). re nella lingua il segno distintivo di un popolo
(Gallo 2012, 1548). Hans inoltre, racconta a Pao-
Le popolazioni italiane dell’Istria inoltre atten- lo che aveva conosciuto i soldati italiani e li giu-
dono l’arrivo degli italiani per essere liberati dal- dica tutt’uno con quelli austriaci:
la dominazione austriaca:
Egli ne parlava /…/ non come di nemi-
Un giorno gli italiani sarebbero arrivati con ci ma come di camerati; come di camerati
le navi, e sarebbe stato il più bel giorno della che combattessero, chi sa perché, dall’altra
loro vita (Quarantotti Gambini 2011, 83). parte; quasi che austriaci o italiani fossero
tutt’uno: soldati, e nient’altro; soldati mes-
Il romanzo successivo, La corsa di Falco, nar- si a combattere gli uni di qua e gli altri di là
ra di un imminente cambiamento politico-socia- (Quarantotti Gambini 1963, 16).
le, dovuto all’attentato dell’arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, Paolo, dopo aver ascoltato le parole di Hans
che segnerà lo scoppio della prima guerra mon- e durante una conversazione avuta con la madre,
diale. In questo clima si inseriscono i compor- continua a porsi domande sulla questione del-
tamenti della famiglia di Paolo, che dimostra la la nazionalità e delle diverse ideologie politiche.
forte italianità: il padre infatti legge il Corriere Paolo scoprirà che non sono soltanto loro, i pa-
delle Sera, la madre canta l’inno italiano, il non- droni, ad essere italiani, ma che lo sono anche i
no e lo zio Manlio discutono di questioni politi- contadini, e che tra contadini italiani e contadi-
che. La stessa Italia, definita semplicemente dal- ni slavi non vi è alcuna differenza di valore (Qua-
la locuzione avverbiale “di là”, assume i contorni rantotti Gambini 1963, 23-24; Maculotti 2016,
di un luogo mitico dove ci si può aspettare di tut- 73):
to, anche il pane bianco che ormai non si trova da
tempo (Gallo 2012, 1547). - Non sono slavi, i contadini? Perché non
sono slavi? Italiani siamo noi! - Ce ne sono
I discorsi degli adulti che Paolo sente sono anche di slavi, ma stanno più lontano, non
però difficili da comprendere per un bambino. qui a Capodistria. (Quarantotti Gambini
Egli infatti sente nelle conversazioni a casa, pa- 1963, 24).
role come “offensiva”, “avanzata”, “ritirata”, “alle-
ati”, “neutralità dell’Italia”, “interventisti”, “tri- In alcune occasioni i personaggi esprimono
plice alleanza”, e gli viene raccomandato di non dubbi sulla propria o sull’altrui identità nazio-
parlarne con nessuno, soprattutto di non far-