Page 61 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
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ia universitatisvince che la sua testimonianza non vale per nes- che compiva gli anni3, un ragazzino aspirante alla
la letter atur a migr ante come diar io 61 suno (Kapllani 2016, 86). carriera di calciatore che non viene preso, certa-
mente non per la sua mancata bravura, figlio di
Una reazione alternativa al silenzio è il ri- due genitori divorziati4, controllati fino nella
schio, mostrarsi e introdursi, narrare il proprio privacy5. “L’entrata di una prigione era un grosso
viaggio doloroso e avventuroso. Potrebbe essere portone e l’uscita era una cruna d’ago” (Kubati
più pericoloso, ma di sicuro vale più del silenzio. 2004, 49). È questo detto filosofico di sua madre
Le aspettative non sono grandi, si pretende solo a guidarlo nella vita adolescenziale. Tante ecce-
di essere capiti. E per capire un emigrante va rac- zioni, tante carenze non solo economiche. Non
contata la sua storia precedente, dell’’anti-emi- avrebbe nemmeno immaginato che per la moglie
grazione’, gli antefatti dell’esodo. L’emigrante di un condannato era meglio non “farsi nota-
sente il bisogno di parlare, di sfogarsi anche con re”, non tenere i capelli biondi, “meglio oscurar-
sé stesso, di confessarsi, e il diario ne costituisce li”, che era proibito avere una moglie ungherese,
una forma. Non a caso prendono via una produ- tanto peggio russa, altrimenti erano guai, come
zione di romanzi, diari di scrittori transnaziona- accaduto ad alcuni detenuti come suo padre. Le
li. “Nessuno avrebbe letto le sue cretinate” pen- visite in carcere, la descrizione della sofferenza fi-
sava Klea seduta davanti al computer che aveva sica e morale lì dentro, sono un’esperienza dram-
solo dischi e memorie mute che, volendo, cancel- matica a parte. Ciò che non ti uccide ti rende più
lava in un attimo, cosa che non poteva fare con il forte. Di qui, nella solidarietà con Edmond, fi-
passato, con la sensazione di non valere in quel- glio di Ilir incarcerato, con Iris, anche lei figlia
la terra. “Avrebbe provato. Non sapeva ancora se di un dissidente, con figli di altri detenuti, scatu-
avesse cose da raccontare alla gente, agli altri, al risce la forza per portare avanti quella esistenza,
mondo là fuori. Ma aveva cose da dire a sé stessa. stranamente chiamata vita, tra i ricordi che han-
E alla terra da cui proveniva. E quello era il modo no in comune ed i sogni che fanno insieme per
migliore, il più desiderabile, il più personale, per fuggire verso l’Occidente.
dire quanto serbava in sé. […] Cosa sto facendo?
[…] Scrivo, pensò nella lingua che non le appar- Il regime imponeva l’egualitarismo a cui
teneva e che spesso, involontariamente, violava la non poteva sottrarsi nemmeno l’altra categoria
sua. Shkruaj” (Dones 1998, 280). della popolazione, i non dissidenti, i privilegia-
ti, rappresentata da Klea Borova, l’alter ego della
Elton, un ragazzino, non appena si era reso Dones (Mauceri 2009, 85-107)6. Suo padre aderi-
conto dei primi amori, per Keti “una bambina
veramente bellina” e contemporaneamente per 3 Escluso perché non aveva denunciato il suo amico Luke sentendolo
la maestra dell’asilo che “portava un profumo dire che “le gomme da masticare, trovabili solo all’estero, sarebbero
molto piacevole”, dimenticata Elona, compagna state prodotte anche in Albania, una volta morto zio Enver”.
delle elementari, per Eltona, la nuova arrivata
in classe, dai “jeans blu”, “lo zaino e i pennarel- 4 Il divorzio finto della coppia era praticabile durante la dittatura per
li colorati” che nessuno aveva, scrive del primo il bene dei figli e per risparmiare al resto della famiglia la persecuzio-
momento dello scontro con la dittatura. Suo pa- ne. I genitori di Elton divorziano formalmente dopo la condanna
dre viene incarcerato insieme ai due cugini, fun- del padre a dieci anni di galera, una tristezza per Elton non sapendo
zionari dello Stato, e lui viene esiliato a Duraz- come stavano esattamente le cose, un sollievo per suo zio, che teme-
zo dalla nonna materna, strappato alla famiglia va il peggio.
per il suo bene, per evitare gli insulti dei bam-
bini del vicinato e la battaglia che Elton avreb- 5 La casa veniva visitata ogni tanto da gente non invitata, tanto meno
be dato loro. desiderata, che vi entrava durante la loro assenza per installare o
cambiare le microspie.
Bastava ciò per esporlo allo sguardo di tut-
ti e per farlo sentire diverso; un bambino che vie- 6 “Senza bagagli presenta diversi aspetti che rivelano la sua affinità con
ne escluso da tutta la classe, invitata a casa di uno le narrazioni autobiografiche. È un testo che ha permesso a Dones
di elaborare il lutto dell’abbandono dell’Albania. Si è anche notato
come la narrazione talvolta assuma il tono di una confessione attra-
verso la quale la scrittrice vuole liberarsi dal senso di colpa per aver
lasciato il figlio. Inoltre accomuna questo romanzo a un testo auto-
biografico la testimonianza e la riflessione sulla condizione diaspo-
rica, una condizione che la scrittrice al momento della stesura del li-
bro iniziava a condividere con altri connazionali. […] Senza bagagli è
la letter atur a migr ante come diar io 61 suno (Kapllani 2016, 86). carriera di calciatore che non viene preso, certa-
mente non per la sua mancata bravura, figlio di
Una reazione alternativa al silenzio è il ri- due genitori divorziati4, controllati fino nella
schio, mostrarsi e introdursi, narrare il proprio privacy5. “L’entrata di una prigione era un grosso
viaggio doloroso e avventuroso. Potrebbe essere portone e l’uscita era una cruna d’ago” (Kubati
più pericoloso, ma di sicuro vale più del silenzio. 2004, 49). È questo detto filosofico di sua madre
Le aspettative non sono grandi, si pretende solo a guidarlo nella vita adolescenziale. Tante ecce-
di essere capiti. E per capire un emigrante va rac- zioni, tante carenze non solo economiche. Non
contata la sua storia precedente, dell’’anti-emi- avrebbe nemmeno immaginato che per la moglie
grazione’, gli antefatti dell’esodo. L’emigrante di un condannato era meglio non “farsi nota-
sente il bisogno di parlare, di sfogarsi anche con re”, non tenere i capelli biondi, “meglio oscurar-
sé stesso, di confessarsi, e il diario ne costituisce li”, che era proibito avere una moglie ungherese,
una forma. Non a caso prendono via una produ- tanto peggio russa, altrimenti erano guai, come
zione di romanzi, diari di scrittori transnaziona- accaduto ad alcuni detenuti come suo padre. Le
li. “Nessuno avrebbe letto le sue cretinate” pen- visite in carcere, la descrizione della sofferenza fi-
sava Klea seduta davanti al computer che aveva sica e morale lì dentro, sono un’esperienza dram-
solo dischi e memorie mute che, volendo, cancel- matica a parte. Ciò che non ti uccide ti rende più
lava in un attimo, cosa che non poteva fare con il forte. Di qui, nella solidarietà con Edmond, fi-
passato, con la sensazione di non valere in quel- glio di Ilir incarcerato, con Iris, anche lei figlia
la terra. “Avrebbe provato. Non sapeva ancora se di un dissidente, con figli di altri detenuti, scatu-
avesse cose da raccontare alla gente, agli altri, al risce la forza per portare avanti quella esistenza,
mondo là fuori. Ma aveva cose da dire a sé stessa. stranamente chiamata vita, tra i ricordi che han-
E alla terra da cui proveniva. E quello era il modo no in comune ed i sogni che fanno insieme per
migliore, il più desiderabile, il più personale, per fuggire verso l’Occidente.
dire quanto serbava in sé. […] Cosa sto facendo?
[…] Scrivo, pensò nella lingua che non le appar- Il regime imponeva l’egualitarismo a cui
teneva e che spesso, involontariamente, violava la non poteva sottrarsi nemmeno l’altra categoria
sua. Shkruaj” (Dones 1998, 280). della popolazione, i non dissidenti, i privilegia-
ti, rappresentata da Klea Borova, l’alter ego della
Elton, un ragazzino, non appena si era reso Dones (Mauceri 2009, 85-107)6. Suo padre aderi-
conto dei primi amori, per Keti “una bambina
veramente bellina” e contemporaneamente per 3 Escluso perché non aveva denunciato il suo amico Luke sentendolo
la maestra dell’asilo che “portava un profumo dire che “le gomme da masticare, trovabili solo all’estero, sarebbero
molto piacevole”, dimenticata Elona, compagna state prodotte anche in Albania, una volta morto zio Enver”.
delle elementari, per Eltona, la nuova arrivata
in classe, dai “jeans blu”, “lo zaino e i pennarel- 4 Il divorzio finto della coppia era praticabile durante la dittatura per
li colorati” che nessuno aveva, scrive del primo il bene dei figli e per risparmiare al resto della famiglia la persecuzio-
momento dello scontro con la dittatura. Suo pa- ne. I genitori di Elton divorziano formalmente dopo la condanna
dre viene incarcerato insieme ai due cugini, fun- del padre a dieci anni di galera, una tristezza per Elton non sapendo
zionari dello Stato, e lui viene esiliato a Duraz- come stavano esattamente le cose, un sollievo per suo zio, che teme-
zo dalla nonna materna, strappato alla famiglia va il peggio.
per il suo bene, per evitare gli insulti dei bam-
bini del vicinato e la battaglia che Elton avreb- 5 La casa veniva visitata ogni tanto da gente non invitata, tanto meno
be dato loro. desiderata, che vi entrava durante la loro assenza per installare o
cambiare le microspie.
Bastava ciò per esporlo allo sguardo di tut-
ti e per farlo sentire diverso; un bambino che vie- 6 “Senza bagagli presenta diversi aspetti che rivelano la sua affinità con
ne escluso da tutta la classe, invitata a casa di uno le narrazioni autobiografiche. È un testo che ha permesso a Dones
di elaborare il lutto dell’abbandono dell’Albania. Si è anche notato
come la narrazione talvolta assuma il tono di una confessione attra-
verso la quale la scrittrice vuole liberarsi dal senso di colpa per aver
lasciato il figlio. Inoltre accomuna questo romanzo a un testo auto-
biografico la testimonianza e la riflessione sulla condizione diaspo-
rica, una condizione che la scrittrice al momento della stesura del li-
bro iniziava a condividere con altri connazionali. […] Senza bagagli è