Page 17 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
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ia universitatissto diverse. A partire dagli anni sessanta, quan- in relazione ad un suo impiego per scopi prati-
lingue in contatto: un caso di pr estigio linguistico 17 do l’ex Jugoslavia si è aperta verso l’Occidente e ci: soprattutto in alcune aree geografiche le per-
quando le persone hanno cominciato a cambia- centuali di coloro che apprendono l’italiano per
re dimora per motivi di lavoro e a viaggiare per motivi di lavoro sono tutt’altro che trascurabi-
conoscere i paesi occidentali, anche la lingua ita- li. L’idea che, dal Rinascimento in poi, connet-
liana ha avuto un ruolo importante nell’arric- te in qualche modo l’Italia e l’italiano al bello è
chimento lessicale del serbo. Una nuova Italia tutt’ora molto viva nell’immaginario collettivo:
del dopoguerra, sulle ali del successo cinemato- le tradizionali definizioni d’Italia come il paese
grafico e con la modesta, ma sognatissima Cin- dell’arte per eccellenza hanno trovato negli ulti-
quecento (o magari una Vespa), ha fatto sì che i mi decenni una seria rispondenza nel grande suc-
giovani belgradesi degli anni sessanta–settanta cesso del made in Italy. Tutto ciò ha un suo cor-
invece di dire “idem po hleb” (“vado a comprare rispettivo anche sul piano della diffusione della
del pane”), dicevano “idem po panju”. È un esem- lingua italiana al di fuori d’Italia: l’italiano ap-
pio ormai caduto in disuso, ma possiamo ricor- pare infatti legato ad uno stile di vita che si colle-
dare il verbo kapirati (< it. capire) rimasto vivis- ga ad una mutata immagine dell’Italia all’estero.
simo nel parlato di tutte le generazioni. Inoltre: I prodotti made in Italy rispecchiano il profondo
“da napravimo đir!” (“facciamo un giro?”, con il mutamento avvenuto negli ultimi decenni nel-
verbo “napraviti” ricalcato sull’italiano fare). E i la realtà economico-sociale d’Italia ed esportano
giovani di oggi comunemente dicono “Điram po un’idea dell’Italia ricca di prestigio. Così anche
gradu” (“Giro per la città”). le strade centrali di Belgrado portano le insegne
con nomi italiani e la moda italiana si è impo-
Presenza dell’italiano in vari settori sta come la più sofisticata ed elegante, mentre il
Ma sono solo i primi segnali di un fortissimo af- design italiano è il più ricercato ed imitato (dai
flusso che ha cominciato a verificarsi a partire da- mobili alle automobili). Ecco alcuni nomi italia-
gli anni Novanta e che è ancora in atto. Il feno- ni per negozi, bar e ristoranti: Ultima moda, Az-
meno riguarda vari settori: commercio, sport, zurro, Cuoco, Mamma mia, Da Luca, Destino,
gastronomia, moda e pubblicità. Grazie alla pre- Gallo nero, Giardino, Buongiorno, Casa, Ca-
senza, diretta o trasmessa, degli italiani nella vita stello, Pomodoro, Panefino, Primo piatto, Senza
degli abitanti dei pasi della ex Jugoslavia, finora pari, Senza paura, Pappagallo, Ottimo, Bella Na-
abbiamo registrato una lunga serie di prestiti ita- poli, Tavolino, Bambino, Da Totò, Uno e tanti
liani di data recente. altri. Inoltre, altri – pseudoitalianismi – (consa-
pevolmente o meno) imitano parole italiane: Fa-
Industria, commercio e made in Italy sta pasta, Botako, kafučino, pancerota, ecc.
Vi è un aspetto meno legato alla grande tradizio-
ne culturale del passato che, una trentina d’anni Gastronomia
fa, ha anche spinto allo studio più diffuso d’ita- L’enogastronomia è tradizionalmente uno dei
liano: l’Italia era uno tra i dieci paesi più indu- settori di diffusione dell’italiano all’estero. Del
strializzati del mondo per cui, in ambito interna- lessico serbo fanno oramai parte i vocaboli che
zionale, svolgeva un ruolo di primo piano sia dal indicano i nomi dei famosi piatti e prodotti ga-
punto di vista della produzione (esportazione nei stronomici italiani (pizza > pica, spaghetti >
settori dell’abbigliamento, del mobilio, dell’ali- špagete/i, pasta > pasta, bucatini > bukatini, ca-
mentazione, e prodotti di alto livello tecnologico lamari > kalamari, carpaccio > karpačo, cassa-
riguardanti la chimica fine, gli strumenti scienti- ta > kasato, gnocchi > njoki, gorgonzola > gor-
fici di precisione, le materie plastiche, le macchi- gonzola, mascarpone > maskarpone, mozzarella
ne utensili), sia da quello del consumo. Lo stu- > mocarela, maccheroni > makaroni, pesto > pe-
dio della lingua italiana veniva affrontato anche sto, bruschette > bruskete, panettone > panetone,
lingue in contatto: un caso di pr estigio linguistico 17 do l’ex Jugoslavia si è aperta verso l’Occidente e ci: soprattutto in alcune aree geografiche le per-
quando le persone hanno cominciato a cambia- centuali di coloro che apprendono l’italiano per
re dimora per motivi di lavoro e a viaggiare per motivi di lavoro sono tutt’altro che trascurabi-
conoscere i paesi occidentali, anche la lingua ita- li. L’idea che, dal Rinascimento in poi, connet-
liana ha avuto un ruolo importante nell’arric- te in qualche modo l’Italia e l’italiano al bello è
chimento lessicale del serbo. Una nuova Italia tutt’ora molto viva nell’immaginario collettivo:
del dopoguerra, sulle ali del successo cinemato- le tradizionali definizioni d’Italia come il paese
grafico e con la modesta, ma sognatissima Cin- dell’arte per eccellenza hanno trovato negli ulti-
quecento (o magari una Vespa), ha fatto sì che i mi decenni una seria rispondenza nel grande suc-
giovani belgradesi degli anni sessanta–settanta cesso del made in Italy. Tutto ciò ha un suo cor-
invece di dire “idem po hleb” (“vado a comprare rispettivo anche sul piano della diffusione della
del pane”), dicevano “idem po panju”. È un esem- lingua italiana al di fuori d’Italia: l’italiano ap-
pio ormai caduto in disuso, ma possiamo ricor- pare infatti legato ad uno stile di vita che si colle-
dare il verbo kapirati (< it. capire) rimasto vivis- ga ad una mutata immagine dell’Italia all’estero.
simo nel parlato di tutte le generazioni. Inoltre: I prodotti made in Italy rispecchiano il profondo
“da napravimo đir!” (“facciamo un giro?”, con il mutamento avvenuto negli ultimi decenni nel-
verbo “napraviti” ricalcato sull’italiano fare). E i la realtà economico-sociale d’Italia ed esportano
giovani di oggi comunemente dicono “Điram po un’idea dell’Italia ricca di prestigio. Così anche
gradu” (“Giro per la città”). le strade centrali di Belgrado portano le insegne
con nomi italiani e la moda italiana si è impo-
Presenza dell’italiano in vari settori sta come la più sofisticata ed elegante, mentre il
Ma sono solo i primi segnali di un fortissimo af- design italiano è il più ricercato ed imitato (dai
flusso che ha cominciato a verificarsi a partire da- mobili alle automobili). Ecco alcuni nomi italia-
gli anni Novanta e che è ancora in atto. Il feno- ni per negozi, bar e ristoranti: Ultima moda, Az-
meno riguarda vari settori: commercio, sport, zurro, Cuoco, Mamma mia, Da Luca, Destino,
gastronomia, moda e pubblicità. Grazie alla pre- Gallo nero, Giardino, Buongiorno, Casa, Ca-
senza, diretta o trasmessa, degli italiani nella vita stello, Pomodoro, Panefino, Primo piatto, Senza
degli abitanti dei pasi della ex Jugoslavia, finora pari, Senza paura, Pappagallo, Ottimo, Bella Na-
abbiamo registrato una lunga serie di prestiti ita- poli, Tavolino, Bambino, Da Totò, Uno e tanti
liani di data recente. altri. Inoltre, altri – pseudoitalianismi – (consa-
pevolmente o meno) imitano parole italiane: Fa-
Industria, commercio e made in Italy sta pasta, Botako, kafučino, pancerota, ecc.
Vi è un aspetto meno legato alla grande tradizio-
ne culturale del passato che, una trentina d’anni Gastronomia
fa, ha anche spinto allo studio più diffuso d’ita- L’enogastronomia è tradizionalmente uno dei
liano: l’Italia era uno tra i dieci paesi più indu- settori di diffusione dell’italiano all’estero. Del
strializzati del mondo per cui, in ambito interna- lessico serbo fanno oramai parte i vocaboli che
zionale, svolgeva un ruolo di primo piano sia dal indicano i nomi dei famosi piatti e prodotti ga-
punto di vista della produzione (esportazione nei stronomici italiani (pizza > pica, spaghetti >
settori dell’abbigliamento, del mobilio, dell’ali- špagete/i, pasta > pasta, bucatini > bukatini, ca-
mentazione, e prodotti di alto livello tecnologico lamari > kalamari, carpaccio > karpačo, cassa-
riguardanti la chimica fine, gli strumenti scienti- ta > kasato, gnocchi > njoki, gorgonzola > gor-
fici di precisione, le materie plastiche, le macchi- gonzola, mascarpone > maskarpone, mozzarella
ne utensili), sia da quello del consumo. Lo stu- > mocarela, maccheroni > makaroni, pesto > pe-
dio della lingua italiana veniva affrontato anche sto, bruschette > bruskete, panettone > panetone,