Page 13 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
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ia universitatisfonte preziosa per il riempimento delle lacune contenuti profondi”). Sarà interessante indivi-
lingue in contatto: un caso di pr estigio linguistico 13 (particolarmente nei settori tecnici e scientifi- duare la produttività delle forme, segno indiscu-
ci) presentatesi nei tempi della formazione e del- tibile dell’acclimazione della voce nella lingua
la standardizzazione della lingua letteraria ser- d’arrivo. Sono quelli che Serianni (2017) defini-
ba. Inoltre, è registrato un numero cospicuo di sce “italianismi di secondo grado”: si prenderan-
italianismi (e venezianismi) nelle parlate cro- no in considerazione le voci derivate da italiani-
ate dell’Adriatico orientale: una parte ha man- smi (da trippa in serbo tripica). Infine, offriremo
tenuto lo statuto dialettale mentre un’altra, non dati relativi al genere (che può essere modifica-
meno rilevante, è finita nella varietà standard. to o assegnato al neutro, inesistente in italiano) e
Infine, abbiamo registrato anche un gruppo di alla categoria grammaticale (cfr. gli esempi come
parole che, grazie al dominio della cultura italia- bravo! e basta! che diventano forme invariabili
na in alcune discipline artistiche o scientifiche, appartenenti alla categoria di interiezioni).
oggi fanno parte del patrimonio lessicale euro-
peo. La panoramica della presenza degli italia-
nismi in serbo è organizzata cronologicamente
La rassegna che offriamo non sarà esausti- e raggruppata in tre categorie: italianismi tradi-
va bensì cercherà di offrire un quadro illustrativo zionali (venezianismi e toscanismi presenti nella
del fenomeno. Verranno presi in considerazione lingua letteraria e nei dialetti), italianismi cultu-
sia gli italianismi adattati (di epoche più remo- rali (i cosiddetti europeismi, presenti in diverse
te) che gli italianismi integrali (risalenti ai tempi lingue europee) e italianismi nuovi che risalgono
più recenti). Attraverso i cambiamenti nella tras agli ultimi decenni (a partire dagli anni sessanta
litterazione si potrà valutare il grado di adatta- dello scorso secolo quando si è avuta una nuova
mento alle regole fonomorfologiche della lingua ondata di italianismi che ha investito non solo la
ricevente: è comune infatti l’adattamento dei varietà standard ma anche le variabili diastrati-
prestiti più antichi, mentre i più recenti manten- che, specialmente il parlato giovanile, i linguaggi
gono la grafia dell’originale (con parziali adat- degli affari, sport, gastronomia, moda ecc. (Lipo-
tamenti nella pronuncia) anche se si registrano vac-Radulović 1981 e 2009; Musić 1972, AA.VV.
nella contemporaneità moltissime oscillazioni. 2007; Klajn e Šipka 2008).
Non saranno trascurati i cosiddetti pseudoita-
lianismi, forme che sembrano italiane ma non Italianismi tradizionali e venezianismi
lo sono (come tuttifrutti), i deonomastici (come Quadro diacronico del fenomeno
paparazzo), i nomi derivati da toponomastici o Di tutti i prestiti provenienti dalle lingue roman-
etnici (come bologna che vale un “tipo di salsic- ze in serbo gli italianismi sono l’esempio più im-
cia”) e i marchionimi (che testimoniano la pre- portante del contatto diretto fra le due lingue.
senza dei referenti nella cultura d’arrivo al punto Ci rientra anche un cospicuo numero di vene-
da far smarrire nella coscienza dell’utente l’origi- zianismi. Quando e in quali circostanze storiche
naria dipendenza dal marchio stesso: è il caso di e culturali gli italianismi cominciano a entrare
Jacuzzi). Presenteremo anche i casi di italianismi nelle parlate slave? Le prime tracce dei prestiti
che nel passaggio al serbo hanno subito uno slit- romanzi, presenti nelle parlate del basso Adria-
tamento semantico (come confetti che non man- tico orientale ma anche in altre zone slavofone,
tiene il significato di “piccolo dolce costituito da derivano dal latino volgare dell’area balcanica
una mandorla, una nocciola o un pistacchio ri- (račun, dal lat. Rationem, o košulja, dal lat. casu-
vestiti di zucchero” – ma, come in alcune altre la). La successiva ondata della penetrazione dei
lingue europee – spagnolo, catalano o francese romanismi rientra nel cosiddetto “periodo dal-
– assume il significato di “coriandoli”; o limona- mata”. Tuttavia il flusso più notevole che ha col-
ta che, oltre al significato originario, ne introdu- pito l’Adriatico orientale comincia a verificarsi a
ce un altro di “opera artistica dolciastra, senza partire dal XIII secolo e si intensifica con la do-
lingue in contatto: un caso di pr estigio linguistico 13 (particolarmente nei settori tecnici e scientifi- duare la produttività delle forme, segno indiscu-
ci) presentatesi nei tempi della formazione e del- tibile dell’acclimazione della voce nella lingua
la standardizzazione della lingua letteraria ser- d’arrivo. Sono quelli che Serianni (2017) defini-
ba. Inoltre, è registrato un numero cospicuo di sce “italianismi di secondo grado”: si prenderan-
italianismi (e venezianismi) nelle parlate cro- no in considerazione le voci derivate da italiani-
ate dell’Adriatico orientale: una parte ha man- smi (da trippa in serbo tripica). Infine, offriremo
tenuto lo statuto dialettale mentre un’altra, non dati relativi al genere (che può essere modifica-
meno rilevante, è finita nella varietà standard. to o assegnato al neutro, inesistente in italiano) e
Infine, abbiamo registrato anche un gruppo di alla categoria grammaticale (cfr. gli esempi come
parole che, grazie al dominio della cultura italia- bravo! e basta! che diventano forme invariabili
na in alcune discipline artistiche o scientifiche, appartenenti alla categoria di interiezioni).
oggi fanno parte del patrimonio lessicale euro-
peo. La panoramica della presenza degli italia-
nismi in serbo è organizzata cronologicamente
La rassegna che offriamo non sarà esausti- e raggruppata in tre categorie: italianismi tradi-
va bensì cercherà di offrire un quadro illustrativo zionali (venezianismi e toscanismi presenti nella
del fenomeno. Verranno presi in considerazione lingua letteraria e nei dialetti), italianismi cultu-
sia gli italianismi adattati (di epoche più remo- rali (i cosiddetti europeismi, presenti in diverse
te) che gli italianismi integrali (risalenti ai tempi lingue europee) e italianismi nuovi che risalgono
più recenti). Attraverso i cambiamenti nella tras agli ultimi decenni (a partire dagli anni sessanta
litterazione si potrà valutare il grado di adatta- dello scorso secolo quando si è avuta una nuova
mento alle regole fonomorfologiche della lingua ondata di italianismi che ha investito non solo la
ricevente: è comune infatti l’adattamento dei varietà standard ma anche le variabili diastrati-
prestiti più antichi, mentre i più recenti manten- che, specialmente il parlato giovanile, i linguaggi
gono la grafia dell’originale (con parziali adat- degli affari, sport, gastronomia, moda ecc. (Lipo-
tamenti nella pronuncia) anche se si registrano vac-Radulović 1981 e 2009; Musić 1972, AA.VV.
nella contemporaneità moltissime oscillazioni. 2007; Klajn e Šipka 2008).
Non saranno trascurati i cosiddetti pseudoita-
lianismi, forme che sembrano italiane ma non Italianismi tradizionali e venezianismi
lo sono (come tuttifrutti), i deonomastici (come Quadro diacronico del fenomeno
paparazzo), i nomi derivati da toponomastici o Di tutti i prestiti provenienti dalle lingue roman-
etnici (come bologna che vale un “tipo di salsic- ze in serbo gli italianismi sono l’esempio più im-
cia”) e i marchionimi (che testimoniano la pre- portante del contatto diretto fra le due lingue.
senza dei referenti nella cultura d’arrivo al punto Ci rientra anche un cospicuo numero di vene-
da far smarrire nella coscienza dell’utente l’origi- zianismi. Quando e in quali circostanze storiche
naria dipendenza dal marchio stesso: è il caso di e culturali gli italianismi cominciano a entrare
Jacuzzi). Presenteremo anche i casi di italianismi nelle parlate slave? Le prime tracce dei prestiti
che nel passaggio al serbo hanno subito uno slit- romanzi, presenti nelle parlate del basso Adria-
tamento semantico (come confetti che non man- tico orientale ma anche in altre zone slavofone,
tiene il significato di “piccolo dolce costituito da derivano dal latino volgare dell’area balcanica
una mandorla, una nocciola o un pistacchio ri- (račun, dal lat. Rationem, o košulja, dal lat. casu-
vestiti di zucchero” – ma, come in alcune altre la). La successiva ondata della penetrazione dei
lingue europee – spagnolo, catalano o francese romanismi rientra nel cosiddetto “periodo dal-
– assume il significato di “coriandoli”; o limona- mata”. Tuttavia il flusso più notevole che ha col-
ta che, oltre al significato originario, ne introdu- pito l’Adriatico orientale comincia a verificarsi a
ce un altro di “opera artistica dolciastra, senza partire dal XIII secolo e si intensifica con la do-