Page 37 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
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ia universitatisscrittura esposta multilingue potrebbero esse- Figura 27: Cartello di pizzeria a Graz
re classificate come “complementary” secondo il Figura 28: Cartello di pizzeria a Graz
l’italiano nei linguistic landscapes dell’austr ia mer idionale: alcune consider azioni 37 modello di Reh (2004) e quindi corroborare an-
che la tesi di Gorter e Cenoz (2015) sul carattere
di translanguaging nelle pratiche di scritturali-
tà pubblica; tenendo in considerazione però non
solo l’aspetto produttivo, ma anche quello ricet-
tivo, che sembra in questo contesto più rilevante,
c’è però da chiedersi quanto siano necessarie co-
noscenze semantiche dell’italiano che permetto-
no di decodificare le informazioni in tale lingua,
o quanto in realtà siano sufficienti, come accen-
nato, conoscenze che permettono di riconoscere
tali elementi come italiani.39
In altri casi la determinazione delle funzioni
e delle competenze attese non è però così sempli-
ce. Si veda per esempio il caso della tenda in figu-
ra 29, in cui domina l’italiano, ma appare anche
un tedesco Salate ‘insalate’, la cui ragione d’esse-
re non è chiara, considerato anche che la vicinan-
za formale tra le due parole è tale che non paiono
esserci problemi alla comprensione.40Tuttavia, la
funzione comunicativa principale è riservata, di
regola e poco sorprendentemente, al tedesco.
In alcuni casi, tuttavia, l’analisi del rapporto
tra le due lingue nella scritturalità pubblica per-
mette di formulare alcune ipotesi riguardo alle
competenze presupposte nei potenziali destina-
tari: chiari esempi sono in figura 30 e 31, dove
solo elementi come la famiglia o buon appetito
sono considerati di facile ricezione e quindi in-
seriti in italiano in un testo altrimenti comple-
tamente in tedesco, ma già un termine come En-
trata viene invece affiancato dal corrispondente
tedesco Eingang; allo stesso modo in figura 32,
39 Nei casi di nomi di ricette è presupponibile che, perlomeno per alcu-
ne delle più famose, i destinatari abbiano anche una certa qual imma-
gine dei referenti extralinguistici cui questi si riferiscono; le informa-
zioni però su ingredienti ecc. vengono fornite in tedesco.
40 Un altro caso di difficile interpretazione è offerto dai cartelli di un ri-
storante siciliano a Graz, sui quali elementi che paiono facilmente ac-
cessibili, come per esempio specialità siciliane sono tradotti in tedesco
(e talora integrati da ulteriori informazioni in tale lingua), ma altri, lun-
ghi e non semplici passaggi densi di informazioni, come per esempio
solo prodotti di alta qualità direttamente da Pachino e dal Val di Noto (cilie-
gino, bottarga, filetti salati di pesce, salamino e bresaola di tonno) e soprattutto
vini di grande pregio vengano al contrario proposti solo in italiano e pa-
iono rivolgersi dunque piuttosto a un pubblico italofono (che pare an-
che più in grado di interpretare l’informazione non solo linguistica).
re classificate come “complementary” secondo il Figura 28: Cartello di pizzeria a Graz
l’italiano nei linguistic landscapes dell’austr ia mer idionale: alcune consider azioni 37 modello di Reh (2004) e quindi corroborare an-
che la tesi di Gorter e Cenoz (2015) sul carattere
di translanguaging nelle pratiche di scritturali-
tà pubblica; tenendo in considerazione però non
solo l’aspetto produttivo, ma anche quello ricet-
tivo, che sembra in questo contesto più rilevante,
c’è però da chiedersi quanto siano necessarie co-
noscenze semantiche dell’italiano che permetto-
no di decodificare le informazioni in tale lingua,
o quanto in realtà siano sufficienti, come accen-
nato, conoscenze che permettono di riconoscere
tali elementi come italiani.39
In altri casi la determinazione delle funzioni
e delle competenze attese non è però così sempli-
ce. Si veda per esempio il caso della tenda in figu-
ra 29, in cui domina l’italiano, ma appare anche
un tedesco Salate ‘insalate’, la cui ragione d’esse-
re non è chiara, considerato anche che la vicinan-
za formale tra le due parole è tale che non paiono
esserci problemi alla comprensione.40Tuttavia, la
funzione comunicativa principale è riservata, di
regola e poco sorprendentemente, al tedesco.
In alcuni casi, tuttavia, l’analisi del rapporto
tra le due lingue nella scritturalità pubblica per-
mette di formulare alcune ipotesi riguardo alle
competenze presupposte nei potenziali destina-
tari: chiari esempi sono in figura 30 e 31, dove
solo elementi come la famiglia o buon appetito
sono considerati di facile ricezione e quindi in-
seriti in italiano in un testo altrimenti comple-
tamente in tedesco, ma già un termine come En-
trata viene invece affiancato dal corrispondente
tedesco Eingang; allo stesso modo in figura 32,
39 Nei casi di nomi di ricette è presupponibile che, perlomeno per alcu-
ne delle più famose, i destinatari abbiano anche una certa qual imma-
gine dei referenti extralinguistici cui questi si riferiscono; le informa-
zioni però su ingredienti ecc. vengono fornite in tedesco.
40 Un altro caso di difficile interpretazione è offerto dai cartelli di un ri-
storante siciliano a Graz, sui quali elementi che paiono facilmente ac-
cessibili, come per esempio specialità siciliane sono tradotti in tedesco
(e talora integrati da ulteriori informazioni in tale lingua), ma altri, lun-
ghi e non semplici passaggi densi di informazioni, come per esempio
solo prodotti di alta qualità direttamente da Pachino e dal Val di Noto (cilie-
gino, bottarga, filetti salati di pesce, salamino e bresaola di tonno) e soprattutto
vini di grande pregio vengano al contrario proposti solo in italiano e pa-
iono rivolgersi dunque piuttosto a un pubblico italofono (che pare an-
che più in grado di interpretare l’informazione non solo linguistica).