Page 118 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
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paesaggio culturale e ambiente del carso
Figura 27. L’area sico. Gli abitanti del villaggio, che erano 1.200, così come i passeg-
della costa di Au- geri lungo la principale strada commerciale da Trieste verso Duino
e più avanti verso l’Italia, nonché i soldati di presidio in questa lo-
risina sulla riva calità avevano a disposizione solamente una cisterna mentre c’era-
adriatica (Brojen- no due stagni per abbeverare gli animali e per lavarsi. Poiché que-
ca, Filtri) dove fu ste riserve d’acqua non erano sufficienti a soddisfare le necessità,
costruito l’acque- gli abitanti del villaggio erano costretti ad andare a prendere l’acqua
dotto, su una car- o alla sorgente presso il mare o addirittura sino al fiume Timavo a
ta del 1875 (AST, San Giovanni.3 Un tale stato di cose non deve stupire, se anche ne-
gli elaborati del catasto franceschino, realizzati una trentina d’anni
CF, 650, II, 07). prima (1829–1830), relativamente ai villaggi tra Duino e Trieste si ri-
scontrano annotazioni sul fatto che la popolazione poteva dispor-
re unicamente di cisterne e stagni sia per i propri bisogni sia per ab-
beverare il bestiame e che nei periodi di siccità andava a rifornirsi
d’acqua al Timavo.4 La relazione dell’ispettore conteneva anche un
elenco dei lavori necessari per la costruzione della conduttura ag-
3 AGCT, MC, 10/8-1, n° 8195/441 (20. 5. 1858).
4 AST, CF, Duino, S5; Aurisina, S5; Malchina, S5; Contovello, S5; Prosecco, S5; S.
Croce, S5.
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Figura 27. L’area sico. Gli abitanti del villaggio, che erano 1.200, così come i passeg-
della costa di Au- geri lungo la principale strada commerciale da Trieste verso Duino
e più avanti verso l’Italia, nonché i soldati di presidio in questa lo-
risina sulla riva calità avevano a disposizione solamente una cisterna mentre c’era-
adriatica (Brojen- no due stagni per abbeverare gli animali e per lavarsi. Poiché que-
ca, Filtri) dove fu ste riserve d’acqua non erano sufficienti a soddisfare le necessità,
costruito l’acque- gli abitanti del villaggio erano costretti ad andare a prendere l’acqua
dotto, su una car- o alla sorgente presso il mare o addirittura sino al fiume Timavo a
ta del 1875 (AST, San Giovanni.3 Un tale stato di cose non deve stupire, se anche ne-
gli elaborati del catasto franceschino, realizzati una trentina d’anni
CF, 650, II, 07). prima (1829–1830), relativamente ai villaggi tra Duino e Trieste si ri-
scontrano annotazioni sul fatto che la popolazione poteva dispor-
re unicamente di cisterne e stagni sia per i propri bisogni sia per ab-
beverare il bestiame e che nei periodi di siccità andava a rifornirsi
d’acqua al Timavo.4 La relazione dell’ispettore conteneva anche un
elenco dei lavori necessari per la costruzione della conduttura ag-
3 AGCT, MC, 10/8-1, n° 8195/441 (20. 5. 1858).
4 AST, CF, Duino, S5; Aurisina, S5; Malchina, S5; Contovello, S5; Prosecco, S5; S.
Croce, S5.
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