Page 66 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
P. 66
paesaggio culturale e ambiente del carso

tore che avrebbe potuto creare il bisogno di nuova terra è un decremento, temporaneo
o più duraturo, delle fonti di reddito extra agricolo, con cui la popolazione delle campa-
gne integrava i proventi dei raccolti.

Sono infatti numerose le fonti che testimoniano come la popolazione del Carso si
dedicasse anche ad altre attività, oltre alla coltivazione dei campi, dei vigneti e all’alleva-
mento. Poiché con il tempo lo strato di popolazione rurale senza terra sufficiente per vi-
verne andava aumentando, spesso era necessario attingere a redditi aggiuntivi in settori
non agricoli. Oltre al lavoro salariato nelle campagne, per molti l’artigianato, il commer-
cio, il trasporto, i traffici e il contrabbando costituivano attività quasi obbligate, in parti-
colare dove le condizioni per l’agricoltura erano più difficili e più consistenti erano i flus-
si mercatili. L’ampiezza e la forma delle attività extra agricole naturalmente mutarono nei
secoli, ampliandosi e restringendosi.

Tuttavia, la polverizzazione delle unità agricole contadine con buona probabilità
non va interpretata soltanto come una causa delle attività in ambito non agrario, ma an-
che come una conseguenza dell’esistenza di tale opportunità. La possibilità di ottenere
redditi extra agricoli, infatti, consentiva la polverizzazione, per cui questi redditi erano
strutturalmente integrati nell’economia contadina. In Carso non siamo quindi di fronte
a un’azienda contadina autosufficiente e autarchica, ma a un’economia contadina piutto-
sto aperta, nella quale i contadini traggono redditi anche da attività esterne alla propria
azienda, in diversi settori economici, e che per questa ragione possiamo definire »eco-
nomia contadina integrata«.

In una situazione connotata dalla prevalente staticità dei rapporti sociali e delle ca-
pacità tecniche, caratteristica della maggior parte dell’agricoltura europea e anche del
Carso in età moderna, la crescita della popolazione causava un aumento della pressio-
ne sulle risorse economiche e ambientali. In ambiente carsico ciò può portare a intac-
carle (Gams, 1991b). Più o meno fino al Trecento il Carso triestino probabilmente an-
cora disponeva di boschi relativamente consistenti, poiché negli antichi statuti cittadini
sono menzionati, tra gli altri, i boschi della Vena, situati sul ciglione carsico sopra la città,
protetti dalle disposizioni statutarie e sottoposti al controllo di guardiani. Nei boschi co-
munali, e in quelli privati confinanti, erano proibiti sia il taglio sia il pascolo, in particola-
re delle capre che vi arrecavano i danni maggiori. Fu però proprio a partire dal Trecento
che venne progressivamente allentata la tutela del patrimonio boschivo comunale tanto
nell’immediato circondario della città quanto nella parte di Carso che rientrava nel terri-
torio triestino. Verso la metà del secolo, ad esempio, si decise di concedere ampie por-
zioni di boschi comunali della Vena per il dissodamento e il pascolo. Un secolo e mezzo
più tardi i boschi del territorio comunale avevano già subito decurtazioni sufficienti, per-
ché Massimiliano I nel 1507 concedesse ai triestini il taglio delle querce nei boschi delle si-
gnorie di Duino, Postojna, Reifenberg e Schwarzenegg. Gli statuti del 1550 confermarono
che i provvedimenti di tutela venivano allentati, stabilendo che »ogni cittadino od abitan-
te di Trieste, tutti i mulattieri e tutti i macellai potranno in tutti i boschi del comune ta-
gliare erba e legna, e pascolare, e fare quant’altro può farsi in luogo pubblico« (Panjek G.,
1980, 274–275; Lago, 1980, 508).

Il fatto che nel 1507 si consentisse ai triestini di sfruttare le risorse boschive entro le
signorie del Carso con tutta probabilità significa che all’interno dell’altipiano ancora sus-
sistevano boschi sufficientemente consistenti e in particolare legna di quercia. In base alle

66
   61   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71