Page 67 - Panjek, Aleksander (2015). Paesaggio culturale e ambiente del Carso. L’uso delle risorse naturali in età moderna. Založba Univerze na Primorskem, Koper.
P. 67
mutamenti

notizie ricavabili dalle operazioni di stima delle signorie del Carso, si può ritenere che nel-
la prima metà del Seicento i boschi più consistenti si trovassero nella parte sud-orientale
dell’altipiano carsico (nei pressi dei Brkini), mentre nella parte nord-occidentale (signorie
di Duino e Reifenberg) fossero più ridotti. Nella signoria di Reifenberg nel 1572 sono se-
gnalati alcuni boschi dominicali: oltre a un bosco di querce presso Vipavski Križ, e quindi
non sul Carso, il bosco »Kreplach«, uno a »Gabroviz«, un’altro querceto »quasi distrut-
to« e altri due a esclusivo uso del castello. Nel 1624 nella stessa signoria non è menzio-
nato alcun bosco dominicale, ma è segnalato il pagamento del legnatico per l’utilizzo del
bosco Pliskovski dol. Nella signoria di Duino (1637) vengono stimati alcuni boschi, ma
senza segnalare quali. Per quanto riguarda il Carso sud-orientale, invece, nella signoria
di Schwarzenegg (1618) sono elencati una foresta (Forst) verso Rodik, un bosco »verso il
Carso«, uno di querce e faggi a Barka, più i boschi di Corgnale, Povir e Sesana in Carso.
Nella signoria di Senožeče (1615) viene fatta menzione solo del bosco »Kembschüz«. En-
tro la signoria di S. Servolo (1620) sono elencati un bosco presso »Mislech und Weckha«,
il bosco Brda sotto il castello e i boschi Jelovica, Draga, Srebotnik e Zobnik.5 Da queste
menzioni è tuttavia difficile desumere la qualità e il carattere paesaggistico di tali boschi.

Ancora un secolo più tardi, una commissione incaricata di valutare la consistenza
dei boschi del Litorale austriaco (1724) segnalava nell’entroterra triestino la relativa scar-
sità di querce di una certa consistenza e rilevava alcune pratiche dannose che ostacolava-
no il rinnovo. Il pascolo delle pecore e delle capre e lo sfalcio danneggiavano le piante gio-
vani, i contadini praticavano il taglio dei cimali e dei rami che utilizzavano come foraggio
e legna da ardere, la legna era utilizzata anche per la produzione di calce e carbone. An-
che in quest’epoca le risorse forestali erano più consistenti nel Carso orientale e sud-o-
rientale6. Una situazione analoga è testimoniata dalla carta dell’utilizzo del suolo nel ter-
ritorio del comune di Trieste di Baldé del 1854, dalla quale appare evidente come l’unica
superficie boschiva compatta e di una certa consistenza esistente a quell’epoca nell’en-
troterra carsico di Trieste si estendesse tra i villaggi di Basovizza, Gropada, e Corgnale,
comprendendo l’area di Lipizza.

Da quanto riportato è comunque possibile dedurre che i principali nuclei boschivi
resistettero nei secoli dell’età moderna, mentre si diradarono le menzioni delle superfici
boscate minori. I fattori che in quest’epoca influirono sul diboscamento del Carso erano
dunque diversi, dalla sistemazione di nuove superfici coltivate alle pratiche dannose al rin-
novo dei boschi, in particolare legate all’allevamento. Contemporaneamente anche Trie-
ste, come centro urbano e portuale, creava una domanda di legna da ardere e legname
da costruzione. Al fine di soddisfare il proprio fabbisogno, dalla fine del medioevo la cit-
tà andò ampliando il suo bacino di sfruttamento delle aree boschive, allargandolo all’alti-
piano carsico, sempre più oltre i confini comunali, dopo aver consentito sul proprio ter-
ritorio un largo sfruttamento e dissodamento dei boschi. La progressiva rarefazione del
manto boschivo portò in Carso all’espansione di un paesaggio spoglio e brullo. Così nelle
zone più densamente popolate i boschi apparivano soltanto come delle isole sparse sulla

5 SLA, IOHKS, b. 90, ff. 10–11 e b. 91, ff. 12, 15 e 18 e b. 113, f. 7. Valvasor (1689) dei boschi del Carso men-
ziona invece soltanto quello di S. Servolo.

6 Nei dintorni carsici di Trieste vi erano allora i boschi »Fernedo« (Fernetti), Rodik, »Gradischiza« (pres-
so Basovizza), Lipizza, uno intorno ai villaggi di »Draga, Ocisla e Beca« (Draga, Ocizla, Beka), »Scoffliza«,
»Presussniza« (Prešnica), Hrpelje, Podgorje-Jelovica, Draga (tra i boschi di Hrpelje e Skadanščina), Vodi-
ce, S. Servolo e S. Croce, Panjek G., 1980, 275–277.

67
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72