Page 218 - S. Ličen, I. Karnjuš, & M. Prosen (Eds.). (2019). Women, migrations and health: Ensuring transcultural healthcare. Koper, University of Primorska Press.
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tesi
migrate/profughe e garantisca loro un’assistenza adeguata il che può causare
diseguaglianza nell’accesso alle cure sanitarie degli stranieri.
Quando la lingua e la cultura interferiscono: la salute sessuale
e riproduttiva delle donne migranti nell’area del Litorale sloveno
Zorana Medarić e Mateja Sedmak
Il presente capitolo intende presentare e discutere il campo della salute ripro-
duttiva delle donne migranti, ponendo l’accento sulle loro prospettive e su
quelle degli operatori sanitari (medici, ostetriche, infermiere, ecc.) e riguardan-
ti le pratiche esistenti, le differenze interculturali, l’accesso ai servizi di salute
riproduttiva, ecc. Nel capitolo discutiamo i risultati dello studio qualitativo, ef-
fettuato con delle interviste approfondite che sono state svolte nella regione
costiera della Slovenia. Il capitolo presenta diverse questioni emerse dallo stu-
dio, incentrate su: (1) barriere linguistiche, (2) competenze interculturali degli
operatori sanitari (3) pratiche/attitudini discriminatorie (nascoste) del perso-
nale medico, (4) informazioni e accesso di donne migranti ai servizi sanitari e
(5) l’importanza che i legami sociali hanno sulla loro salute riproduttiva. Infine,
l’articolo propone alcune linee guida per ulteriori interventi in questo settore.
Le competenze culturali nell’assistenza sanitaria e il loro influsso
sulla qualità delle cure ai pazienti di gruppi culturalmente diversificati:
analisi sistematica della bibliografia
Sabina Ličen, Igor Karnjuš, Urška Bogataj, Doroteja Rebec e Mirko Prosen
Con l’aumento delle diversità culturali in Slovenia, il bisogno di competenze
culturali nei servizi sanitari sta diventando sempre più una necessità impel-
lente. Negli ultimi anni l’argomento di discussione centrale dei servizi sanitari,
ma anche della sanità in generale, è proprio lo sviluppo di questa competenza
nel personale sanitario. Fino ad oggi in Slovenia non è stato ancora pubblicato
un contributo scientifico basato su un’analisi sistematica delle fonti, incentra-
to sull’effetto che servizi sanitari culturalmente adeguati hanno sulla qualità di
assistenza nei pazienti facenti parte di gruppi minoritari. Un’analisi sistematica
delle fonti è stata svolta nel maggio 2018 con l’intento di ottenere e studiare
tutti i dati in base ai quali è possibile valutare l’efficacia di servizi sanitari cultu-
ralmente adeguati sulla qualità dell’assistenza ai pazienti appartenenti a grup-
pi minoritari. La ricerca è stata effettuata in base a determinate parole chiave
in inglese e ai loro sinonimi, legati agli operatori Booleani AND (E) e OR (O).
L’analisi include tutte le ricerche pubblicate tra il 2000 e maggio 2018. Da un ri-
sultato iniziale di 533 occorrenze sono stati inclusi nell’analisi finale 4 studi che
adempivano ai criteri. Due di questi hanno provato che l’efficacia dell’educa-
zione culturale si riflette su un miglioramento del comportamento dei pazienti
nella cura personale, del tasso di interazione sociale e delle capacità funzionali
in generale. Gli altri due studi non comprendevano la descrizione dell’efficacia
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migrate/profughe e garantisca loro un’assistenza adeguata il che può causare
diseguaglianza nell’accesso alle cure sanitarie degli stranieri.
Quando la lingua e la cultura interferiscono: la salute sessuale
e riproduttiva delle donne migranti nell’area del Litorale sloveno
Zorana Medarić e Mateja Sedmak
Il presente capitolo intende presentare e discutere il campo della salute ripro-
duttiva delle donne migranti, ponendo l’accento sulle loro prospettive e su
quelle degli operatori sanitari (medici, ostetriche, infermiere, ecc.) e riguardan-
ti le pratiche esistenti, le differenze interculturali, l’accesso ai servizi di salute
riproduttiva, ecc. Nel capitolo discutiamo i risultati dello studio qualitativo, ef-
fettuato con delle interviste approfondite che sono state svolte nella regione
costiera della Slovenia. Il capitolo presenta diverse questioni emerse dallo stu-
dio, incentrate su: (1) barriere linguistiche, (2) competenze interculturali degli
operatori sanitari (3) pratiche/attitudini discriminatorie (nascoste) del perso-
nale medico, (4) informazioni e accesso di donne migranti ai servizi sanitari e
(5) l’importanza che i legami sociali hanno sulla loro salute riproduttiva. Infine,
l’articolo propone alcune linee guida per ulteriori interventi in questo settore.
Le competenze culturali nell’assistenza sanitaria e il loro influsso
sulla qualità delle cure ai pazienti di gruppi culturalmente diversificati:
analisi sistematica della bibliografia
Sabina Ličen, Igor Karnjuš, Urška Bogataj, Doroteja Rebec e Mirko Prosen
Con l’aumento delle diversità culturali in Slovenia, il bisogno di competenze
culturali nei servizi sanitari sta diventando sempre più una necessità impel-
lente. Negli ultimi anni l’argomento di discussione centrale dei servizi sanitari,
ma anche della sanità in generale, è proprio lo sviluppo di questa competenza
nel personale sanitario. Fino ad oggi in Slovenia non è stato ancora pubblicato
un contributo scientifico basato su un’analisi sistematica delle fonti, incentra-
to sull’effetto che servizi sanitari culturalmente adeguati hanno sulla qualità di
assistenza nei pazienti facenti parte di gruppi minoritari. Un’analisi sistematica
delle fonti è stata svolta nel maggio 2018 con l’intento di ottenere e studiare
tutti i dati in base ai quali è possibile valutare l’efficacia di servizi sanitari cultu-
ralmente adeguati sulla qualità dell’assistenza ai pazienti appartenenti a grup-
pi minoritari. La ricerca è stata effettuata in base a determinate parole chiave
in inglese e ai loro sinonimi, legati agli operatori Booleani AND (E) e OR (O).
L’analisi include tutte le ricerche pubblicate tra il 2000 e maggio 2018. Da un ri-
sultato iniziale di 533 occorrenze sono stati inclusi nell’analisi finale 4 studi che
adempivano ai criteri. Due di questi hanno provato che l’efficacia dell’educa-
zione culturale si riflette su un miglioramento del comportamento dei pazienti
nella cura personale, del tasso di interazione sociale e delle capacità funzionali
in generale. Gli altri due studi non comprendevano la descrizione dell’efficacia
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