Page 30 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 30rico”, sotto che titoli si dovevano congegnare letutti coloro che lo avevano attaccato, accusando-
“mentite”, sotto che forma dovevano venir con- lo “di aver discettato su tutto, di essersi occupa-
hereditaticesse le “patenti di campo” e quali armi usare ne-to di vili soggetti e indegni di esser messi in scrit-
gli “steccati”. Muzio, così, riformò il moderno tura, di aver condotto gli uomini a morte, di aver
duello. “Notando, et elevando” gli abusi che lo voluto trattare, da ‘huomo secolare, et di corte’,
rendevano crimine, sottoponendolo a nuove leg- materie pertinenti alla cattolica disciplina; di
gi.48 aver desunto il suo sapere dalla scienza degli al-
tri, usurpando una fama immeritata”.51
In realtà, quanto si può dedurre dalle missi-
ve che Muzio scrisse ad amici e nemici, pare che “Allineate su un unico piano, l’icona del
iniziò a scrivere l’opera, soprattutto perché sol- Muzio ‘duellante’ che ci rinviano le sue opere
lecitato dai propri signori e padroni, ovvero gli nell’ultimo scorcio del secolo, si sovrappone del
fu imposto. Ciò è quanto traspare nella dedica- tutto a quella del Muzio ‘duellista’, emblemi en-
toria: trambe dell’unica, ininterrotta fatica da lui com-
piuta nel suo ossequio ai poteri secolari e cattoli-
[…] à prender questa honorevole fatica non ci del tempo: l’“ufficio di scrivere in suggetto di
picciolo sprone mi è stato (illus. Prencipe) honore’”.52
l’havere io veduto quanto il gentilissimo
amico vostro fosse desideroso, che io alcu- La sua fama di “duellante” terminò con la
na cosa scrivessi in questo suggetto (che nel sua morte nel 1576, quella di scrittore invece no.
tempo, nel quale io mandato dal mio Signor Infatti, Manzoni lo cita nella sua opera I Promes-
Marchese a Nizza di Provenza à il servire il S. si Sposi, inserendolo nella biblioteca del perso-
Duca vostro padre, et voi, non una sola volta naggio di don Ferrante.53
da voi imposto mi fu, che dovendovi io man-
dare delle mie scritture, ve ne mandassi in Le lettere
materia di Duello). Per tal cagione già vi ap- In generale la lettera del Cinquecento (in parti-
prestai io, et hora ho pubblicati questi miei colare quella del Muzio) non fu vincolata da nes-
libri, giudicando che le cose scritte in sug- suna necessità di tempo o di luogo, ma al tempo
getto di onore ad honorato Prencipe otti- indeterminato della comunicazione letteraria.
mamente si convengono.49 Muzio fece ampio uso di questo strumento di co-
municazione. Il suo “luogo” fu quello soggettivo
Per rispondere alle polemiche che il suo li- della lettura e della rilettura, tanto che lui stesso
bro aveva provocato, progettò inoltre di realiz- incitava i lettori a leggere e a rileggere una stessa
zare un libro particolare di Questioni di Duello, lettera, in modo da farla diventare lunga a piace-
proponendosi di rispondere a coloro che si “era- re, quanto vorremmo noi.54
no dilettati di trafiggerlo”, ma la censura del 1563
ne bloccò la realizzazione. Il suo nuovo testo se- Nella dedicatoria a Vincenzo Fedeli delle
guì le sorti che erano state riservate anche ad al- Lettere (denominate dall’autore secolari, per di-
tri trattati inerenti allo stesso tema, tuttavia il stinguerle dalle cattoliche) in tre libri (il quarto
trattato Il Duello, fino al 1585, continuò ad esse- venne pubblicato nel 1590, dopo la morte dell’au-
re pubblicato.50
51 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
I censori però impedirono all’autore di por- Muzio 'duellante' 'duellista',” 151.
tare a termine l’opera con cui avrebbe risposto a
52 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
48 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” 155.
Muzio 'duellante' 'duellista',” 148.
53 Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi (Milano: Principato, 1976),
49 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo Capitolo XXVII, 496.
Muzio 'duellante' 'duellista',” 148-149.
54 Luciana Borsetto, “Introduzione,” in Muzio Girolamo: Lettere.
50 Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nella cultura Rist.anastat. (Bologna: Forni, 1985), XIII.
del Cinquecento, 63.
“mentite”, sotto che forma dovevano venir con- lo “di aver discettato su tutto, di essersi occupa-
hereditaticesse le “patenti di campo” e quali armi usare ne-to di vili soggetti e indegni di esser messi in scrit-
gli “steccati”. Muzio, così, riformò il moderno tura, di aver condotto gli uomini a morte, di aver
duello. “Notando, et elevando” gli abusi che lo voluto trattare, da ‘huomo secolare, et di corte’,
rendevano crimine, sottoponendolo a nuove leg- materie pertinenti alla cattolica disciplina; di
gi.48 aver desunto il suo sapere dalla scienza degli al-
tri, usurpando una fama immeritata”.51
In realtà, quanto si può dedurre dalle missi-
ve che Muzio scrisse ad amici e nemici, pare che “Allineate su un unico piano, l’icona del
iniziò a scrivere l’opera, soprattutto perché sol- Muzio ‘duellante’ che ci rinviano le sue opere
lecitato dai propri signori e padroni, ovvero gli nell’ultimo scorcio del secolo, si sovrappone del
fu imposto. Ciò è quanto traspare nella dedica- tutto a quella del Muzio ‘duellista’, emblemi en-
toria: trambe dell’unica, ininterrotta fatica da lui com-
piuta nel suo ossequio ai poteri secolari e cattoli-
[…] à prender questa honorevole fatica non ci del tempo: l’“ufficio di scrivere in suggetto di
picciolo sprone mi è stato (illus. Prencipe) honore’”.52
l’havere io veduto quanto il gentilissimo
amico vostro fosse desideroso, che io alcu- La sua fama di “duellante” terminò con la
na cosa scrivessi in questo suggetto (che nel sua morte nel 1576, quella di scrittore invece no.
tempo, nel quale io mandato dal mio Signor Infatti, Manzoni lo cita nella sua opera I Promes-
Marchese a Nizza di Provenza à il servire il S. si Sposi, inserendolo nella biblioteca del perso-
Duca vostro padre, et voi, non una sola volta naggio di don Ferrante.53
da voi imposto mi fu, che dovendovi io man-
dare delle mie scritture, ve ne mandassi in Le lettere
materia di Duello). Per tal cagione già vi ap- In generale la lettera del Cinquecento (in parti-
prestai io, et hora ho pubblicati questi miei colare quella del Muzio) non fu vincolata da nes-
libri, giudicando che le cose scritte in sug- suna necessità di tempo o di luogo, ma al tempo
getto di onore ad honorato Prencipe otti- indeterminato della comunicazione letteraria.
mamente si convengono.49 Muzio fece ampio uso di questo strumento di co-
municazione. Il suo “luogo” fu quello soggettivo
Per rispondere alle polemiche che il suo li- della lettura e della rilettura, tanto che lui stesso
bro aveva provocato, progettò inoltre di realiz- incitava i lettori a leggere e a rileggere una stessa
zare un libro particolare di Questioni di Duello, lettera, in modo da farla diventare lunga a piace-
proponendosi di rispondere a coloro che si “era- re, quanto vorremmo noi.54
no dilettati di trafiggerlo”, ma la censura del 1563
ne bloccò la realizzazione. Il suo nuovo testo se- Nella dedicatoria a Vincenzo Fedeli delle
guì le sorti che erano state riservate anche ad al- Lettere (denominate dall’autore secolari, per di-
tri trattati inerenti allo stesso tema, tuttavia il stinguerle dalle cattoliche) in tre libri (il quarto
trattato Il Duello, fino al 1585, continuò ad esse- venne pubblicato nel 1590, dopo la morte dell’au-
re pubblicato.50
51 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
I censori però impedirono all’autore di por- Muzio 'duellante' 'duellista',” 151.
tare a termine l’opera con cui avrebbe risposto a
52 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
48 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” 155.
Muzio 'duellante' 'duellista',” 148.
53 Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi (Milano: Principato, 1976),
49 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo Capitolo XXVII, 496.
Muzio 'duellante' 'duellista',” 148-149.
54 Luciana Borsetto, “Introduzione,” in Muzio Girolamo: Lettere.
50 Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nella cultura Rist.anastat. (Bologna: Forni, 1985), XIII.
del Cinquecento, 63.