Page 28 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 28pur non usando la pronuncia fiorentina; inoltregli studi intorno alla nostra lingua più o meglio
Muzio afferma che gli scrittori istriani e lui pure, del Muzio”.38
hereditatihanno migliorato la loro conoscenza della lingua
italiana attraverso i libri e lo fanno meglio dei Le opere di Girolamo Muzio
fiorentini che pensano di sapere perfettamente Il Duello
la lingua e di non avere bisogno di migliorarla.36 Il trattato Duello di Girolamo Muzio fu stam-
pato per la prima volta a Venezia nel 1550, assie-
Abbiamo anche noi succhiata la lingua ita- me alle Risposte cavalleresche e immediatamen-
liana dalle poppe delle balie e delle madri, te ebbe un enorme successo editoriale non solo
e dal popolo e da’ cittadini delle nostre città in Italia, ma in tutta Europa. Con quest’opera,
la abbiamo appresa: e con questa nostra lin- divenne l’autore di scienza cavalleresca più noto
gua, et io e degli altri andiamo per tutta Ita- del secolo.
lia parlandola. Et io, uno fra gli altri, dal Varo
all’Arsa la ho corsa tutta, e per tutto sono Il suo testo fu considerato un’opera inno-
stato inteso: e si mi sentito parlare, e se da vativa, perché scritta in volgare, da un letterato
loro è stata intesa la mia favella, quantunque o meglio da un cortigiano e non da un uomo di
ella non mi gorgogliasse nella strozza alla fio- legge o d’armi, suscitando tra il pubblico disinte-
rentina. Da’ libri ci vantiamo noi di appren- resse per i precedenti trattati.39
dere a ‘dirittamente scrivere’. […] Da’ libri
impariamo noi a bene scrivere, e più agevol- Il Muzio fu “duellista” e “duellante”, secon-
mente impariamo noi che i Fiorentini, né gli do il senso delle voci stabilito all’epoca da un al-
altri Toscani, perciò che come noi ci mettia- tro trattatista de Il Duello, Giovambattista Pi-
mo a voler dar opera allo studio dello scrive- gna:
re, così ci persuadiamo di non saperne nul-
la; e perciò negli animi nostri, come in tavole “Duellista sarà colui che scriverà di duello:
monde, si figurano le bellezze e le purità del- il quale fondandosi su questo suggetto e da
la lingua, in chi vuol faticare, e sa studiare; e esso essendo nominato, farà il duello essere
questi sono molto pochi.37 scienza. Duellante […] chiunque entri in duel-
lo: e da questa voce, come da quella che è suo
Muzio si occupò nell’arco dell’intera vita mestiero, il nome piglierà”.40
della questione della lingua, e soprattutto si ado-
però in difesa di chi, non essendo nato a Firenze, “Duellante”, divenne, seppur “in punta di
poteva dimostrare come lui di essere un buon co- penna” nel momento in cui si apprestò ad assu-
noscitore della lingua italiana, grazie alla lettura mere – per conto d’Alfonso d’Avalos Marchese
e al costante impegno. Albino Zenatti, invitato del Vasto, luogotenente imperiale a Milano, l’uf-
dal municipio di Capodistria a pubblicare alcu- ficio di “duellista”.41
ne lettere inedite di Girolamo Muzio nel quarto
Congresso della lega nazionale, in occasione del Ben presto in molti si affidarono alle sue
quarto centenario della sua nascita disse di lui le consulenze per risolvere le diverse querele in
seguenti parole: “Fra i molti letterati che illustra- “suggetto di honore”. L’autore stesso le men-
rono Capodistria, nessuno, in vero, si occupò de- zionò nella sua opera le Vergeriane. Inoltre le di-
verse consulenze furono pubblicate nell’opera le
36 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua Risposte cavalleresche.
italiana,” 87.
38 Albino Zenatti, Lettere inedite di Girolamo Muzio Giustinopolitano:
37 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa pubblicate nel IV centenario della sua nascita (Capodistria: Comune,
dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 39r. 1846), 5.
39 Francesco Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nel-
la cultura del Cinquecento (Roma: Bulzoni, 1982), 82.
40 Giovambattista Pigna, Il duello (Venezia: Valgrisi, 1554), 145.
41 Luciana Borsetto. “L’Ufficio di scrivere in suggetto di honore'. Gi-
rolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” Acta Histriae IX (2000): 141.
Muzio afferma che gli scrittori istriani e lui pure, del Muzio”.38
hereditatihanno migliorato la loro conoscenza della lingua
italiana attraverso i libri e lo fanno meglio dei Le opere di Girolamo Muzio
fiorentini che pensano di sapere perfettamente Il Duello
la lingua e di non avere bisogno di migliorarla.36 Il trattato Duello di Girolamo Muzio fu stam-
pato per la prima volta a Venezia nel 1550, assie-
Abbiamo anche noi succhiata la lingua ita- me alle Risposte cavalleresche e immediatamen-
liana dalle poppe delle balie e delle madri, te ebbe un enorme successo editoriale non solo
e dal popolo e da’ cittadini delle nostre città in Italia, ma in tutta Europa. Con quest’opera,
la abbiamo appresa: e con questa nostra lin- divenne l’autore di scienza cavalleresca più noto
gua, et io e degli altri andiamo per tutta Ita- del secolo.
lia parlandola. Et io, uno fra gli altri, dal Varo
all’Arsa la ho corsa tutta, e per tutto sono Il suo testo fu considerato un’opera inno-
stato inteso: e si mi sentito parlare, e se da vativa, perché scritta in volgare, da un letterato
loro è stata intesa la mia favella, quantunque o meglio da un cortigiano e non da un uomo di
ella non mi gorgogliasse nella strozza alla fio- legge o d’armi, suscitando tra il pubblico disinte-
rentina. Da’ libri ci vantiamo noi di appren- resse per i precedenti trattati.39
dere a ‘dirittamente scrivere’. […] Da’ libri
impariamo noi a bene scrivere, e più agevol- Il Muzio fu “duellista” e “duellante”, secon-
mente impariamo noi che i Fiorentini, né gli do il senso delle voci stabilito all’epoca da un al-
altri Toscani, perciò che come noi ci mettia- tro trattatista de Il Duello, Giovambattista Pi-
mo a voler dar opera allo studio dello scrive- gna:
re, così ci persuadiamo di non saperne nul-
la; e perciò negli animi nostri, come in tavole “Duellista sarà colui che scriverà di duello:
monde, si figurano le bellezze e le purità del- il quale fondandosi su questo suggetto e da
la lingua, in chi vuol faticare, e sa studiare; e esso essendo nominato, farà il duello essere
questi sono molto pochi.37 scienza. Duellante […] chiunque entri in duel-
lo: e da questa voce, come da quella che è suo
Muzio si occupò nell’arco dell’intera vita mestiero, il nome piglierà”.40
della questione della lingua, e soprattutto si ado-
però in difesa di chi, non essendo nato a Firenze, “Duellante”, divenne, seppur “in punta di
poteva dimostrare come lui di essere un buon co- penna” nel momento in cui si apprestò ad assu-
noscitore della lingua italiana, grazie alla lettura mere – per conto d’Alfonso d’Avalos Marchese
e al costante impegno. Albino Zenatti, invitato del Vasto, luogotenente imperiale a Milano, l’uf-
dal municipio di Capodistria a pubblicare alcu- ficio di “duellista”.41
ne lettere inedite di Girolamo Muzio nel quarto
Congresso della lega nazionale, in occasione del Ben presto in molti si affidarono alle sue
quarto centenario della sua nascita disse di lui le consulenze per risolvere le diverse querele in
seguenti parole: “Fra i molti letterati che illustra- “suggetto di honore”. L’autore stesso le men-
rono Capodistria, nessuno, in vero, si occupò de- zionò nella sua opera le Vergeriane. Inoltre le di-
verse consulenze furono pubblicate nell’opera le
36 Nives Zudič Antonič. “Girolamo Muzio e la questione della lingua Risposte cavalleresche.
italiana,” 87.
38 Albino Zenatti, Lettere inedite di Girolamo Muzio Giustinopolitano:
37 Muzio, Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa pubblicate nel IV centenario della sua nascita (Capodistria: Comune,
dell’italica lingua, con alcune lettere a gl’infrascritti nobili spiriti, 39r. 1846), 5.
39 Francesco Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nel-
la cultura del Cinquecento (Roma: Bulzoni, 1982), 82.
40 Giovambattista Pigna, Il duello (Venezia: Valgrisi, 1554), 145.
41 Luciana Borsetto. “L’Ufficio di scrivere in suggetto di honore'. Gi-
rolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” Acta Histriae IX (2000): 141.