Page 29 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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ia universitatis Il Duello era diventato “la soluzione finale di “prova della verità” nonché come legittima
girolamo muzio letter ato capodistr iano 29 tutte le controversie insorte ‘per cagion di hono- difesa nei “confronti dell’ingiuria subita”.45
re’”. Le sue furono semplici opinioni e pareri su
argomenti che gli venivano sottoposti.22 Per scri- L’obiettivo dell’autore era duplice: “descri-
vere la sua opera, quindi, non dovette far altro vere l’arbitrio che governava a suo tempo la Pra-
che mettere per iscritto il suo sapere specialisti- tica perversa del combattimento privato dei nuo-
co che aveva acquisito, in quanto uomo di corte, vi cavalieri, dibattuti tra ingiuria e ‘mentita’, tra
e che aveva approfondito con le proprie ricerche infamia e onore, tra offesa e vendetta, volti prin-
personali. È Muzio stesso a dichiararlo nella de- cipalmente al conseguimento della comune ap-
dicatoria a Emanuele Filiberto: provazione, e sottoporlo al vero costume della ca-
valleria”. Nella dedicatoria a Emanuele Filiberto
Et percioche questa materia da due maniere leggiamo:
di persone e communalmente trattata, cioè
da Cavalieri, et da Dottori: de’ quali gli uni [...] che i cavalieri più da volgare opinione ti-
da quelle cose, che per sola esperienza ap- rati, che da giudicio di ragione consigliati,
prendono, usano di pigliare il lor governo: et prendono l’arme a tale hora, che peravven-
gli altri secondo quel solo, che trovano nel- tura non meno sarebbe lodevole il lasciarle.
le loro carte, dicono il lor parere; io della do- Il che havendo io veduto, et tuttavia vedendo
trina di questi, et della esperienza di quelli la molta licenza, et il poco ordine, che intor-
mi sono affaticato di fare una nuova mesco- no agli abbatimenti si serva, ho voluto, quan-
lanza; alla quale havendo ancora aggiunto il to è in me, porger mano à coloro, i quali per
condimento delle mie investigazioni, et di la via dell’honore cavallereso disiderano di
altri miei studij, spero che ella habbia da es- caminare, per vedere se io con alcun modo
sere tale, che per avventura potrà aggradire in su la diritta strada gli potessi ritornare.46
à chi non havrà il gusto troppo fastidioso.42
S’impegnò anche a proporre denominazio-
L’autore duellò con la penna contro coloro ni specifiche, importando alcuni termini come
che non rispettavano le regole cavalleresche, che “attore”, “reo”, dicendo con orgoglio di essere sta-
non rispettavano la fede cristiana, in nome della to il primo, a parlare di “mentite”. Gli scrittori
lingua italiana e in nome del papato.43 usavano in generale un lessico specifico, affatto
originale, destinato ad un pubblico eterogeneo,
Con quest’opera voleva porgere ai cavalie- quindi doveva venir compreso pure da persone
ri uno strumento efficace affinché potessero con poco colte.47
onore districare le questioni cavalleresche. Il trat-
tato presentava il duello come un cerimoniale di Muzio trattò d’ingiurie, delle mentite,
norme, di consuetudini allo scopo di disciplinar- dell’attore, del reo, dei cartelli, del campo, espli-
ne l’uso. Il suo intento era nobile; considerando cando i loro significati per una corretta utilizza-
che sarebbe stato impossibile abolirlo, voleva al- zione. Dichiarò che per vendetta i signori non
meno diminuirne l’uso e soprattutto impedirne dovevano concedere il campo, spiegò come si ar-
l’abuso.44 rivava al duello “per delitto” e teorizzò su come
doveva essere il “risentimento onorevole” e a
Secondo l’autore, il duello, non doveva venir “quali gradi della nobiltà” era consentito com-
praticato per sopraffazione o vendetta, ma come battere. Stabilì chi era il “reo” e chi l’“attore” ,
come si configurava l’“ingiuria” e come il “ca-
42 Girolamo Muzio, Il duello del Mutio Iustinopolitano, con le risposte ca-
valleresche (Venetia: Compagnia degli Uniti, 1585), 3. 45 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
Muzio 'duellante' 'duellista',” 141.
43 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
Muzio 'duellante' 'duellista',” 141. 46 Muzio, Il duello del Mutio Iustinopolitano, con le risposte cavalleresche, 3.
44 Giaxich, Vita di Girolamo Muzio, 47. Erspamer, La biblioteca di Don 47 Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nella cultura
Ferrante. Duello e onore nella cultura del Cinquecento, 112. del Cinquecento, 130-136; Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto
di honore'. Girolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” 147.
girolamo muzio letter ato capodistr iano 29 tutte le controversie insorte ‘per cagion di hono- difesa nei “confronti dell’ingiuria subita”.45
re’”. Le sue furono semplici opinioni e pareri su
argomenti che gli venivano sottoposti.22 Per scri- L’obiettivo dell’autore era duplice: “descri-
vere la sua opera, quindi, non dovette far altro vere l’arbitrio che governava a suo tempo la Pra-
che mettere per iscritto il suo sapere specialisti- tica perversa del combattimento privato dei nuo-
co che aveva acquisito, in quanto uomo di corte, vi cavalieri, dibattuti tra ingiuria e ‘mentita’, tra
e che aveva approfondito con le proprie ricerche infamia e onore, tra offesa e vendetta, volti prin-
personali. È Muzio stesso a dichiararlo nella de- cipalmente al conseguimento della comune ap-
dicatoria a Emanuele Filiberto: provazione, e sottoporlo al vero costume della ca-
valleria”. Nella dedicatoria a Emanuele Filiberto
Et percioche questa materia da due maniere leggiamo:
di persone e communalmente trattata, cioè
da Cavalieri, et da Dottori: de’ quali gli uni [...] che i cavalieri più da volgare opinione ti-
da quelle cose, che per sola esperienza ap- rati, che da giudicio di ragione consigliati,
prendono, usano di pigliare il lor governo: et prendono l’arme a tale hora, che peravven-
gli altri secondo quel solo, che trovano nel- tura non meno sarebbe lodevole il lasciarle.
le loro carte, dicono il lor parere; io della do- Il che havendo io veduto, et tuttavia vedendo
trina di questi, et della esperienza di quelli la molta licenza, et il poco ordine, che intor-
mi sono affaticato di fare una nuova mesco- no agli abbatimenti si serva, ho voluto, quan-
lanza; alla quale havendo ancora aggiunto il to è in me, porger mano à coloro, i quali per
condimento delle mie investigazioni, et di la via dell’honore cavallereso disiderano di
altri miei studij, spero che ella habbia da es- caminare, per vedere se io con alcun modo
sere tale, che per avventura potrà aggradire in su la diritta strada gli potessi ritornare.46
à chi non havrà il gusto troppo fastidioso.42
S’impegnò anche a proporre denominazio-
L’autore duellò con la penna contro coloro ni specifiche, importando alcuni termini come
che non rispettavano le regole cavalleresche, che “attore”, “reo”, dicendo con orgoglio di essere sta-
non rispettavano la fede cristiana, in nome della to il primo, a parlare di “mentite”. Gli scrittori
lingua italiana e in nome del papato.43 usavano in generale un lessico specifico, affatto
originale, destinato ad un pubblico eterogeneo,
Con quest’opera voleva porgere ai cavalie- quindi doveva venir compreso pure da persone
ri uno strumento efficace affinché potessero con poco colte.47
onore districare le questioni cavalleresche. Il trat-
tato presentava il duello come un cerimoniale di Muzio trattò d’ingiurie, delle mentite,
norme, di consuetudini allo scopo di disciplinar- dell’attore, del reo, dei cartelli, del campo, espli-
ne l’uso. Il suo intento era nobile; considerando cando i loro significati per una corretta utilizza-
che sarebbe stato impossibile abolirlo, voleva al- zione. Dichiarò che per vendetta i signori non
meno diminuirne l’uso e soprattutto impedirne dovevano concedere il campo, spiegò come si ar-
l’abuso.44 rivava al duello “per delitto” e teorizzò su come
doveva essere il “risentimento onorevole” e a
Secondo l’autore, il duello, non doveva venir “quali gradi della nobiltà” era consentito com-
praticato per sopraffazione o vendetta, ma come battere. Stabilì chi era il “reo” e chi l’“attore” ,
come si configurava l’“ingiuria” e come il “ca-
42 Girolamo Muzio, Il duello del Mutio Iustinopolitano, con le risposte ca-
valleresche (Venetia: Compagnia degli Uniti, 1585), 3. 45 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
Muzio 'duellante' 'duellista',” 141.
43 Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto di honore'. Girolamo
Muzio 'duellante' 'duellista',” 141. 46 Muzio, Il duello del Mutio Iustinopolitano, con le risposte cavalleresche, 3.
44 Giaxich, Vita di Girolamo Muzio, 47. Erspamer, La biblioteca di Don 47 Erspamer, La biblioteca di Don Ferrante. Duello e onore nella cultura
Ferrante. Duello e onore nella cultura del Cinquecento, 112. del Cinquecento, 130-136; Borsetto, “L’Ufficio di scrivere 'in suggetto
di honore'. Girolamo Muzio 'duellante' 'duellista',” 147.