Page 24 - Studia Universitatis Hereditati, vol 7(2) (2019)
P. 24
dia universitatis her editati, letnik 7 (2019), številk a 2 24Risulta da tale sequenza romanzesca che hasi rifiuta di firmare. La sua amarezza per la terra
per tema la migrazione, dal punto di vista di chi comunque perduta confluisce così con quella di
hereditativa e di chi resta, l’allargamento dell’orizzontetante altre famiglie nella scelta dell’esodo, nella
storico e quindi dell’ottica con cui l’autore guar- perdita corale della terra madre dell’Istria, dopo
da all’esodo, per un progressivo processo di di- il memorandum di Londra del novembre del ’54.
stacco e maturazione.
L’identità di questa terra, descritta nella
Anche se la prospettiva è a prima vista co- sua aspra bellezza si identifica (è questo un trat-
rale nei primi due libri e scopertamente auto- to proprio della scrittura di Tomizza) con quel-
biografica e soggettiva nell’ultimo, è proprio in la delle popolazioni che l’abitano e la lavorano:
questo che si approfondisce in realtà attraverso il
tempo e lo spazio tale dimensione corale. La strada era bella, asciutta, e il cielo stellato
prometteva altre giornate di sole. /…/ La ter-
Dunque un allargamento della visione, un ra ora si svegliava, oltre le graie, che accom-
progressivo filtro storico di distacco e oggetti- pagnano ai due lati tutte le nostre strade, e
vazione, mi sembrano connotare il percorso di dava profumi di foglie e di erbe.
Tomizza nei confronti dell’episodio bruciante
dell’emigrazione che ne marca la vita, nel tenta- Da noi non ci sono grandi tenute in un uni-
tivo di chiarirne il senso. co posto; i contadini hanno un campo qua e
un altro là, cinto da siepi o da piante, che ra-
Il trauma dell’andarsene a vent’anni dalla ramente misura più di un ettaro o al massi-
propria terra si riversa dopo pochissimi anni in mo due. E passando tra quegli appezzamen-
Materada, ambientato proprio al tempo dell’e- ti tenuti a viti, a frumento, a granoturco o a
sodo, con un primo e meno denso grado di me- foraggio fra le macchie di ulivi – per dritto
diazione che comunque si realizza attraverso due e per traverso – mi veniva ora di ricordare le
modalità. facce di tutti coloro, vivi o morti, che qua e là
s’incontravano con la falce, l’aratro, o la bot-
Anzitutto l’autore maschera l’autobiografi- te nei giorni di vendemmia (Tomizza 2000,
smo che lo intride commutandone il protagoni- 27).
sta da giovane intellettuale ventenne – quale egli
era al momento dell’esodo - in maturo contadi- Di queste popolazioni lo stesso nome di
no, ma il legame con le vicende della propria fa- natura ossimorica del protagonista, Francesco
miglia appare evidente anche per la ripresa, negli Kozlovic’, manifesta simbolicamente nell’acco-
aspetti morali del personaggio, dell’etica della fi- starsi di italiano e slavo la natura composita, l’i-
gura paterna alla cui memoria il libro è dedicato. dentità multipla.
L’altro maggiore e noto motivo di media- La convivenza più o meno pacifica ai tem-
zione è la dimensione corale in cui si inserisce pi dell’Austria, quando le diversità, pur restando
la vicenda dei Kozlovic’, per cui protagonista in tali, riconosciute e latentemente conflittuali, si
effetti è l’intero villaggio istriano con la sua po- intrecciavano senza violenza, viene bruscamente
polazione composita messa bruscamente di fron- spezzata dalla guerra del ’14-’18.
te alle scelte della storia.
Nel periodo del dominio fascista, vietato uf-
La trama privata ruota intorno a una terra ficialmente lo slavo, questo e il suo dialetto con-
contesa, dai tempi della dominazione austriaca tinuano ad essere parlati nelle case, nelle fami-
lavorata da una famiglia contadina cui dovreb- glie imparentate nei secoli tra Veneziani, Sloveni,
be appartenere, ma sottrattale dalla frode e ava- Croati, Dalmati, e la situazione si rovescia specu-
rizia di un parente. larmente con la vittoria dei “titini” dopo la se-
conda guerra mondiale.
Paradossalmente nemmeno il regime comu-
nista col suo enunciato “la terra a chi la lavora” ri- Se queste pratiche linguistiche attestano un
esce a soddisfare la sete di giustizia del protago- tessuto sociale dalla trama per quanto assai di-
nista se non a prezzo di delazioni e denunce che
per tema la migrazione, dal punto di vista di chi comunque perduta confluisce così con quella di
hereditativa e di chi resta, l’allargamento dell’orizzontetante altre famiglie nella scelta dell’esodo, nella
storico e quindi dell’ottica con cui l’autore guar- perdita corale della terra madre dell’Istria, dopo
da all’esodo, per un progressivo processo di di- il memorandum di Londra del novembre del ’54.
stacco e maturazione.
L’identità di questa terra, descritta nella
Anche se la prospettiva è a prima vista co- sua aspra bellezza si identifica (è questo un trat-
rale nei primi due libri e scopertamente auto- to proprio della scrittura di Tomizza) con quel-
biografica e soggettiva nell’ultimo, è proprio in la delle popolazioni che l’abitano e la lavorano:
questo che si approfondisce in realtà attraverso il
tempo e lo spazio tale dimensione corale. La strada era bella, asciutta, e il cielo stellato
prometteva altre giornate di sole. /…/ La ter-
Dunque un allargamento della visione, un ra ora si svegliava, oltre le graie, che accom-
progressivo filtro storico di distacco e oggetti- pagnano ai due lati tutte le nostre strade, e
vazione, mi sembrano connotare il percorso di dava profumi di foglie e di erbe.
Tomizza nei confronti dell’episodio bruciante
dell’emigrazione che ne marca la vita, nel tenta- Da noi non ci sono grandi tenute in un uni-
tivo di chiarirne il senso. co posto; i contadini hanno un campo qua e
un altro là, cinto da siepi o da piante, che ra-
Il trauma dell’andarsene a vent’anni dalla ramente misura più di un ettaro o al massi-
propria terra si riversa dopo pochissimi anni in mo due. E passando tra quegli appezzamen-
Materada, ambientato proprio al tempo dell’e- ti tenuti a viti, a frumento, a granoturco o a
sodo, con un primo e meno denso grado di me- foraggio fra le macchie di ulivi – per dritto
diazione che comunque si realizza attraverso due e per traverso – mi veniva ora di ricordare le
modalità. facce di tutti coloro, vivi o morti, che qua e là
s’incontravano con la falce, l’aratro, o la bot-
Anzitutto l’autore maschera l’autobiografi- te nei giorni di vendemmia (Tomizza 2000,
smo che lo intride commutandone il protagoni- 27).
sta da giovane intellettuale ventenne – quale egli
era al momento dell’esodo - in maturo contadi- Di queste popolazioni lo stesso nome di
no, ma il legame con le vicende della propria fa- natura ossimorica del protagonista, Francesco
miglia appare evidente anche per la ripresa, negli Kozlovic’, manifesta simbolicamente nell’acco-
aspetti morali del personaggio, dell’etica della fi- starsi di italiano e slavo la natura composita, l’i-
gura paterna alla cui memoria il libro è dedicato. dentità multipla.
L’altro maggiore e noto motivo di media- La convivenza più o meno pacifica ai tem-
zione è la dimensione corale in cui si inserisce pi dell’Austria, quando le diversità, pur restando
la vicenda dei Kozlovic’, per cui protagonista in tali, riconosciute e latentemente conflittuali, si
effetti è l’intero villaggio istriano con la sua po- intrecciavano senza violenza, viene bruscamente
polazione composita messa bruscamente di fron- spezzata dalla guerra del ’14-’18.
te alle scelte della storia.
Nel periodo del dominio fascista, vietato uf-
La trama privata ruota intorno a una terra ficialmente lo slavo, questo e il suo dialetto con-
contesa, dai tempi della dominazione austriaca tinuano ad essere parlati nelle case, nelle fami-
lavorata da una famiglia contadina cui dovreb- glie imparentate nei secoli tra Veneziani, Sloveni,
be appartenere, ma sottrattale dalla frode e ava- Croati, Dalmati, e la situazione si rovescia specu-
rizia di un parente. larmente con la vittoria dei “titini” dopo la se-
conda guerra mondiale.
Paradossalmente nemmeno il regime comu-
nista col suo enunciato “la terra a chi la lavora” ri- Se queste pratiche linguistiche attestano un
esce a soddisfare la sete di giustizia del protago- tessuto sociale dalla trama per quanto assai di-
nista se non a prezzo di delazioni e denunce che