Page 82 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
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dia universitatis hereditati, letnik 8 (2020), številka 2 82mente di esse. In altre parole, queste risorse ren-su dieci interviste narrative semistrutturate sul
dono possibile l’utilizzo di materiale linguistico processo di acquisizione della lingua italiana. Le
hereditatiautentico, cioè permettono di sentire, ascoltare, interviste sono state rilasciate da altrettanti stu-
ricordare, riprodurre ecc. un linguaggio autenti- denti L1 sloveno che sono parlanti L2 di italiano
co, che difficilmente trova uno spazio adeguato a e che frequentano l’Università del Litorale (Uni-
scuola o nei corsi di lingua. verza na Primorskem) di Capodistria-Koper in
Slovenia. In esse gli studenti hanno esposto il
Per quanto concerne la definizione di cosa ruolo che, durante la loro infanzia, i cartoni ani-
sia linguisticamente autentico, Morrow (1978, mati avrebbero svolto sull’acquisizione della lin-
cit. in Ellis e Shintani 2014, 164) considera tale gua italiana.
il materiale linguistico prodotto da un parlante
per un uditorio realmente esistente e finalizzato L’acquisizione di una seconda lingua
alla trasmissione di un messaggio reale. In que- e il fattore età
sto si differenzia ad es. dal materiale per le lezioni Il rapporto tra l’età in cui inizia l’acquisizione di
di lingua, costruito ad hoc con un intento didat- una seconda lingua, cioè quella che il parlante ha
tico1. Le nuove tecnologie e i tradizionali me- acquisito dopo la/e prima/e lingua/e, e il livel-
dia audiovisivi fornirebbero dunque materiale lo di competenza che il parlante riesce poi a rag-
linguisticamente autentico e utile all’apprendi- giungere in questa data lingua è uno dei temi di
mento delle LS, poiché offrono esempi del parla- cui da tempo si occupa la ricerca sul bilinguismo.
to quotidiano in un’infinita varietà di situazioni Generalmente i profani associano l’acquisizione
(Bahrami e Sim 2012, 57). Social network, noti- di una seconda lingua nell’infanzia a un proces-
ziari, film, canzoni e altri programmi, tra i qua- so che si compie senza alcuno sforzo e che por-
li anche i cartoni animati di cui tratta il presente ta automaticamente al raggiungimento da parte
articolo, sono considerati pedagogicamente fun- del bambino di uno standard nell’accento, nella
zionali a questo scopo. Benché in generale sia ab- fluenza e nella competenza grammaticale pari a
bastanza diffusa la convinzione che la visione dei quello di un parlante monolingue, o comunque
cartoni animati in lingua straniera possa dar luo- non lontano da esso. Questa convinzione si basa
go nei bambini all’acquisizione di una seconda sull’ipotesi di una limitazione temporale, detta
lingua, cosa che avverrebbe spontaneamente e ipotesi del periodo critico, che risale a metà del se-
senza alcuno sforzo, a tutt’oggi non si è in pos- colo scorso (Penfield e Roberts 1959, Lenneberg
sesso di evidenze scientifiche che lo confermino 1967), secondo cui esisterebbero dei periodi cri-
(Bahrani e Sim 2014, 139). tici ( finestre temporali) nell’acquisizione del lin-
guaggio. Essi dipenderebbero dalla “maturazio-
La prima parte di questo articolo si occupa ne e plasticità delle strutture del cervello che
dei cartoon come possibile fonte di input lingui- sottendono la rappresentazione cerebrale di al-
stico autentico e dell’effetto che l’esposizione a cune componenti del linguaggio” (Crescentini
essi in ambiente extrascolastico avrebbe sull’ap- e Fabbro 2014, 29). Tali strutture determinereb-
prendimento incidentale delle lingue nell’infan- bero anche il periodo critico per l’acquisizione
zia. La rassegna degli studi sugli effetti linguisti- delle lingue straniere. Secondo questa ipotesi, la
ci dei cartoni animati viene perciò preceduta da possibilità di raggiungere una competenza e una
un’introduzione sul ruolo del fattore età nell’ac- fluenza pari a quelle di un parlante monolingue
quisizione di una seconda lingua. Nella seconda è correlata all’età in cui inizia l’esposizione alla
parte trova posto una ricerca aneddotica basata nuova lingua; una volta chiusa la finestra tempo-
rale, l’acquisizione non potrà più raggiungere gli
1 Gli autori rilevano la vaghezza e l’indeterminatezza del termine stessi livelli performativi (VanPatten et al. 2020,
materiale linguistico autentico, che sembra chiaramente riferirsi alla 17). Dopo la pubertà, fattori biologici e neuro-
produzione linguistica del parlante nativo, termine che risulta pe-
raltro altrettanto elusivo e incerto. Per una panoramica della que-
stione, che esula dalla presente trattazione, si rimanda a Ellis e Shin-
tani (2014, 163-193).
dono possibile l’utilizzo di materiale linguistico processo di acquisizione della lingua italiana. Le
hereditatiautentico, cioè permettono di sentire, ascoltare, interviste sono state rilasciate da altrettanti stu-
ricordare, riprodurre ecc. un linguaggio autenti- denti L1 sloveno che sono parlanti L2 di italiano
co, che difficilmente trova uno spazio adeguato a e che frequentano l’Università del Litorale (Uni-
scuola o nei corsi di lingua. verza na Primorskem) di Capodistria-Koper in
Slovenia. In esse gli studenti hanno esposto il
Per quanto concerne la definizione di cosa ruolo che, durante la loro infanzia, i cartoni ani-
sia linguisticamente autentico, Morrow (1978, mati avrebbero svolto sull’acquisizione della lin-
cit. in Ellis e Shintani 2014, 164) considera tale gua italiana.
il materiale linguistico prodotto da un parlante
per un uditorio realmente esistente e finalizzato L’acquisizione di una seconda lingua
alla trasmissione di un messaggio reale. In que- e il fattore età
sto si differenzia ad es. dal materiale per le lezioni Il rapporto tra l’età in cui inizia l’acquisizione di
di lingua, costruito ad hoc con un intento didat- una seconda lingua, cioè quella che il parlante ha
tico1. Le nuove tecnologie e i tradizionali me- acquisito dopo la/e prima/e lingua/e, e il livel-
dia audiovisivi fornirebbero dunque materiale lo di competenza che il parlante riesce poi a rag-
linguisticamente autentico e utile all’apprendi- giungere in questa data lingua è uno dei temi di
mento delle LS, poiché offrono esempi del parla- cui da tempo si occupa la ricerca sul bilinguismo.
to quotidiano in un’infinita varietà di situazioni Generalmente i profani associano l’acquisizione
(Bahrami e Sim 2012, 57). Social network, noti- di una seconda lingua nell’infanzia a un proces-
ziari, film, canzoni e altri programmi, tra i qua- so che si compie senza alcuno sforzo e che por-
li anche i cartoni animati di cui tratta il presente ta automaticamente al raggiungimento da parte
articolo, sono considerati pedagogicamente fun- del bambino di uno standard nell’accento, nella
zionali a questo scopo. Benché in generale sia ab- fluenza e nella competenza grammaticale pari a
bastanza diffusa la convinzione che la visione dei quello di un parlante monolingue, o comunque
cartoni animati in lingua straniera possa dar luo- non lontano da esso. Questa convinzione si basa
go nei bambini all’acquisizione di una seconda sull’ipotesi di una limitazione temporale, detta
lingua, cosa che avverrebbe spontaneamente e ipotesi del periodo critico, che risale a metà del se-
senza alcuno sforzo, a tutt’oggi non si è in pos- colo scorso (Penfield e Roberts 1959, Lenneberg
sesso di evidenze scientifiche che lo confermino 1967), secondo cui esisterebbero dei periodi cri-
(Bahrani e Sim 2014, 139). tici ( finestre temporali) nell’acquisizione del lin-
guaggio. Essi dipenderebbero dalla “maturazio-
La prima parte di questo articolo si occupa ne e plasticità delle strutture del cervello che
dei cartoon come possibile fonte di input lingui- sottendono la rappresentazione cerebrale di al-
stico autentico e dell’effetto che l’esposizione a cune componenti del linguaggio” (Crescentini
essi in ambiente extrascolastico avrebbe sull’ap- e Fabbro 2014, 29). Tali strutture determinereb-
prendimento incidentale delle lingue nell’infan- bero anche il periodo critico per l’acquisizione
zia. La rassegna degli studi sugli effetti linguisti- delle lingue straniere. Secondo questa ipotesi, la
ci dei cartoni animati viene perciò preceduta da possibilità di raggiungere una competenza e una
un’introduzione sul ruolo del fattore età nell’ac- fluenza pari a quelle di un parlante monolingue
quisizione di una seconda lingua. Nella seconda è correlata all’età in cui inizia l’esposizione alla
parte trova posto una ricerca aneddotica basata nuova lingua; una volta chiusa la finestra tempo-
rale, l’acquisizione non potrà più raggiungere gli
1 Gli autori rilevano la vaghezza e l’indeterminatezza del termine stessi livelli performativi (VanPatten et al. 2020,
materiale linguistico autentico, che sembra chiaramente riferirsi alla 17). Dopo la pubertà, fattori biologici e neuro-
produzione linguistica del parlante nativo, termine che risulta pe-
raltro altrettanto elusivo e incerto. Per una panoramica della que-
stione, che esula dalla presente trattazione, si rimanda a Ellis e Shin-
tani (2014, 163-193).