Page 84 - Studia Universitatis Hereditati, vol 8(2) (2020)
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ente importante dell’apprendimento dellestudia universitatis hereditati, letnik 8 (2020), številka 2 84do così i processi di pensiero e le abilità lingui-
lingue, ma che per risultare adeguato all’acqui- stiche. Secondo Doring (2002) ciò sarebbe dovu-
sizione debba essere autentico (Nunan 2002),hereditati to al fatto che l’atmosfera rilassata produce un
comprensibile (Krashen 1985; Neuman e Koski- abbassamento del filtro affettivo, dando modo ai
nen 1992) e, nel caso del bambino, situarsi nella bambini e gli studenti di essere meno preoccu-
zona di sviluppo prossimale del discente. pati e incerti sul proprio uso della lingua. Anche
Rule e Auge (2005) sono dell’avviso che l’atmo-
I cartoni animati non sono stati creati per sfera creata dai cartoni abbassi il filtro affettivo
insegnare, bensì per divertire spettatori di ogni e induca un aumento della motivazione, il che a
età. Alla pari di telegiornali, film, reality ecc., sua volta inciderebbe positivamente sulla memo-
essi sono considerati come fonti autentiche del ria, incrementando così le abilità linguistiche.
parlato spontaneo, e in quanto tali si crede pos-
siedano il potenziale di produrre nello spettato- Oltre agli studi incentrati sugli aspetti mo-
re l’acquisizione incidentale della lingua in cui tivazionali, esiste una serie di ricerche sul carto-
vengono visionati. Questo effetto si produrreb- ne animato di intrattenimento, soprattutto in
be nell’adulto ma soprattutto nel bambino. Sic- lingua inglese, come strumento per l’accresci-
come i personaggi sullo schermo userebbero la mento del vocabolario, l’apprendimento della
lingua parlata comunemente, lo spettatore bam- sintassi, della grammatica e per l’acquisizione di
bino avrebbe la possibilità di fare l’esperien- una corretta pronuncia; di seguito se ne citano
za di come si realizza la funzione comunicativa alcune a titolo di esempio3.
in quella data lingua. Inoltre, ne percepirebbe
l’intonazione, osserverebbe i gesti e le espres- Bahrami e Sim (2012 e 2014) hanno con-
sioni facciali dei personaggi, si identificherebbe dotto due ricerche quantitative. Nella prima
con loro e imitandoli nel gioco parlerebbe come (Bahrami e Sim 2012) sono stati presi in esame
loro, scoprendo così le regole pragmatiche dell’u- tre gruppi di studenti con scarsa competenza in
so della lingua (Alghonaim 2019, 29). Non tut- lingua inglese, per un totale di sessanta soggetti,
ti gli esperti, tuttavia, concordano con questa sottoponendo ciascun gruppo a un diverso ma-
spiegazione. Ad esempio, Johnstone (2018, 23) teriale audiovisivo (notiziari, film o cartoni ani-
è dell’idea che nei cartoni animati spesso non mati). Rispetto ai film e soprattutto ai notiziari,
si incontri affatto la lingua comunemente usata la comprensione dei cartoni animati è risultata
dai parlanti, ma una lingua immaginata. Nella più facile, producendo nei soggetti un maggiore
realtà nessuno parla esattamente come un carto- impatto sull’incremento della competenza lin-
ne animato. Si tratta di un linguaggio che si po- guistica misurata con dei test. Gli autori hanno
trebbe definire, per l’appunto, come la lingua dei dunque concluso che, nei principianti, la facili-
cartoni animati, una variante che mescola gli ele- tà di comprensione dovuta all’assenza di voca-
menti del parlato spontaneo con gerghi, onoma- boli specialistici (rispetto, ad esempio, a quelli
topee, neologismi e parole inventate. contenuti nei notiziari), renderebbe più proba-
bile l’internalizzazione dell’input linguistico.
Di fatto, la maggior parte degli studi che si Nel 2014, gli stessi autori hanno replicato la ri-
sono occupati della questione non rileva un ef- cerca con altri due gruppi di studenti, non più
fetto causale della visione dei cartoni animati principianti, ma di livello intermedio. Que-
sull’acquisizione della lingua, ma piuttosto un sta volta, il gruppo esposto ai cartoni animati
effetto sulla motivazione ad apprendere quel- ha però raggiunto un incremento della compe-
la data lingua (Bahrami e Sim 2012, 59). Clark tenza linguistica minore rispetto al gruppo che
(2000), ad esempio, rileva che i cartoni anima-
ti catturano l’attenzione dei discenti e creano 3 Un ulteriore ambito di ricerca è quello che studia l’impatto dei car-
un’atmosfera rilassata in cui i contenuti possono toni animati sottotitolati, ma in Italia – come è noto – le produzioni
essere presentati in modo sereno, incoraggian- in altre lingue vengono doppiate, inclusi i cartoni animati. Riguar-
do l’impatto dei sottotitoli sull’apprendimento incidentale del vo-
cabolario si vedano ad es. Ghorbani (2011), Karakas e Sariçoban
(2012).
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