Page 162 - Lazar, Irena, Aleksander Panjek in Jonatan Vinkler. Ur. 2020. Mikro in makro. Pristopi in prispevki k humanističnim vedam ob dvajsetletnici UP Fakultete za humanistične študije, 2. knjiga. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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“sponde culturali differenti prospettano la modernizzazione della prati-
ca letteraria” (Milani, 2006). Marco Apollonio è autore di racconti, di versi
scritti sia in lingua standard sia in dialetto, e dell’opera Breve antologia del-
lo humor nero nella letteratura triestina del Novecento pubblicata nel 1993
dalla casa editrice Atheneum di Firenze.
Nei suoi lavori Apollonio è alla ricerca di un’identità linguistica e nar-
rativa da iscrivere in un orizzonte culturale che sia insieme tradizionale e
sperimentale. Nei testi narrativi di Apollonio, formati da membrature bre-
vi, trasformazioni psicologiche, culturali e dalle nuove percezioni sensoria-
li che segnano il nostro presente, convivono con una scrittura ch’è insieme
esplorazione narrativa ed esistenziale e che trova ancora un suo senso, un
suo territorio, coniugando l’influsso delle più recenti esperienze letterarie
e la tradizione. È una scrittura con la quale Apollonio cerca di affrontare il
problema primario di ogni scrittura: la definizione di sé, di uno spazio ori-
ginale e preciso, di una propria ragione, di un proprio linguaggio e di un’e-
sperienza del mondo (Milani e Dobran 2010b).
Carla Rotta predilige la misura del racconto ma arricchisce il panora-
ma letterario offrendo nuove prospettive su tematiche fino ad ora mai af-
frontate o affrontate da un altro punto di vista. Peculiare alla sua esperienza
letteraria è lo sforzo di non rallentare mai il ritmo incalzante, di mantene-
re il distacco ironico e provocatorio grazie a un linguaggio brillante e di-
sincantato, a momenti scanzonato e irridente. L’autrice delinea con trat-
ti brevi e precisi altrettanti quadri tratti dal quotidiano con una scrittura
gustosa, lievemente eccitata dal piacere inventivo, nitida, moderna e sem-
pre imprevista. Così nella misura lunga come nel racconto breve, condito
da un humour tutto femminile, riconosciamo una sensibilità speciale, che
le permettono di confrontarsi con le piccole e grandi tragedie dell’esisten-
za, ma anche con momenti più distesi e sorridenti. È un affresco moderno
sull’esistere di una femminilità ora oscura, ora trasparente e poetica. Con
minuziosa sottigliezza la scrittrice narra di angosce, timidezze, speranze e
amori di una giovane donna. La scrittrice nella sua opera presenta una serie
di situazioni e di variazioni sull’inquietudine di vivere narrate in racconti
dotati di una grande cura dei dettagli, in cui usa una lingua sperimentale,
nuova, con un piglio disinvolto, con uno stile leggero e diretto in cui fa uso
della tecnica del flusso di coscienza e ricorre al monologo interiore (Milani
e Dobran 2010b).
I romanzi di Aljoša Curavić si imperniano su temi vicini alla realtà del
presente, con le esperienze attuali, le discrepanze, le stridenti lacerazioni, le
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ca letteraria” (Milani, 2006). Marco Apollonio è autore di racconti, di versi
scritti sia in lingua standard sia in dialetto, e dell’opera Breve antologia del-
lo humor nero nella letteratura triestina del Novecento pubblicata nel 1993
dalla casa editrice Atheneum di Firenze.
Nei suoi lavori Apollonio è alla ricerca di un’identità linguistica e nar-
rativa da iscrivere in un orizzonte culturale che sia insieme tradizionale e
sperimentale. Nei testi narrativi di Apollonio, formati da membrature bre-
vi, trasformazioni psicologiche, culturali e dalle nuove percezioni sensoria-
li che segnano il nostro presente, convivono con una scrittura ch’è insieme
esplorazione narrativa ed esistenziale e che trova ancora un suo senso, un
suo territorio, coniugando l’influsso delle più recenti esperienze letterarie
e la tradizione. È una scrittura con la quale Apollonio cerca di affrontare il
problema primario di ogni scrittura: la definizione di sé, di uno spazio ori-
ginale e preciso, di una propria ragione, di un proprio linguaggio e di un’e-
sperienza del mondo (Milani e Dobran 2010b).
Carla Rotta predilige la misura del racconto ma arricchisce il panora-
ma letterario offrendo nuove prospettive su tematiche fino ad ora mai af-
frontate o affrontate da un altro punto di vista. Peculiare alla sua esperienza
letteraria è lo sforzo di non rallentare mai il ritmo incalzante, di mantene-
re il distacco ironico e provocatorio grazie a un linguaggio brillante e di-
sincantato, a momenti scanzonato e irridente. L’autrice delinea con trat-
ti brevi e precisi altrettanti quadri tratti dal quotidiano con una scrittura
gustosa, lievemente eccitata dal piacere inventivo, nitida, moderna e sem-
pre imprevista. Così nella misura lunga come nel racconto breve, condito
da un humour tutto femminile, riconosciamo una sensibilità speciale, che
le permettono di confrontarsi con le piccole e grandi tragedie dell’esisten-
za, ma anche con momenti più distesi e sorridenti. È un affresco moderno
sull’esistere di una femminilità ora oscura, ora trasparente e poetica. Con
minuziosa sottigliezza la scrittrice narra di angosce, timidezze, speranze e
amori di una giovane donna. La scrittrice nella sua opera presenta una serie
di situazioni e di variazioni sull’inquietudine di vivere narrate in racconti
dotati di una grande cura dei dettagli, in cui usa una lingua sperimentale,
nuova, con un piglio disinvolto, con uno stile leggero e diretto in cui fa uso
della tecnica del flusso di coscienza e ricorre al monologo interiore (Milani
e Dobran 2010b).
I romanzi di Aljoša Curavić si imperniano su temi vicini alla realtà del
presente, con le esperienze attuali, le discrepanze, le stridenti lacerazioni, le
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