Page 74 - Lazar, Irena, Aleksander Panjek in Jonatan Vinkler. Ur. 2020. Mikro in makro. Pristopi in prispevki k humanističnim vedam ob dvajsetletnici UP Fakultete za humanistične študije, 2. knjiga. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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e una spiegazione etimologica del partitivo viene scritto che esso deri-
va da ‘parte’ perché serve a indicare “una parte indeterminata di un tut-
to” e che “è una derivazione dalla lingua francese […] pertanto, il suo uso
non appare del tutto corretto” (Z02, 86). Segue la spiegazione che per que-
sto motivo si consiglia l’eliminazione (6) oppure di rimpiazzarlo con un ag-
gettivo indefinito o un’espressione sostitutiva come ad esempio ‘un po’ di’.
(6) Ti ho portato Ø cioccolatini e Ø caramelle. (Z02, 86)
Anche in questo caso i SN cioccolatini e caramelle possono designare,
oltre a referenti specifici, pure quelli non-specifici, che appunto fanno rife-
rimento alla classe piuttosto che a un gruppo di elementi conosciuti al par-
lante e sconosciuti all’ascoltatore. L’esempio è corretto, ma dalla spiegazio-
ne che lo introduce non è possibile arguire se ci sia una differenza tra uso e
omissione del partitivo. Siccome le due scelte vengono anche qui presentate
come sinonimiche nel tratto semantico che conferiscono in tutti i contesti
d’uso, questo potrebbe indurre in errore gli studenti stranieri, mentre po-
trebbe destare dubbi negli studenti madrelingua.
3.1 Frasi negative e restrizioni di natura sintattica
Diverse grammatiche (S98, S06, S08, S11) riportano che ‘frequentemente’
l’articolo partitivo si omette in frasi negative. Per esemplificarlo vengono
proposti vari esempi, tutti con la struttura verbo + soggetto posposto com-
posto da un nome al plurale, come esemplificato in (7):
(7) a. Non ci saranno più guerre. (S89, 89)
b. Non ci sono più patatine. (S98, 38)
c. Non ci sono biscotti. (S08, 146)
d. Non ci sono giornali. (S11, 759)
La possibilità di eliminazione in tali casi si ricollega al tipo sintattico
delle frasi, che sono tutte inaccusative e introdotte da un verbo inaccusa-
tivo. Secondo Jezek (2003) tutti i verbi si dividono in due gruppi principa-
li: verbi transitivi e non transitivi. Il gruppo dei verbi non transitivi subisce
inoltre un’ulteriore suddivisione che li vede classificati in verbi non tran-
sitivi o inergativi (il soggetto di questi ha tipiche proprietà sintattiche del
soggetto e richiedono l’ausiliare avere) e inaccusativi (il soggetto ha pro-
prietà sintattiche analoghe a quelle dell’oggetto dei verbi transitivi e si lega-
no all’ausiliare essere). Nelle frasi inaccusative il soggetto occupa la posizio-
ne sintattica del complemento oggetto (CO) e quindi si trova in posizione
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va da ‘parte’ perché serve a indicare “una parte indeterminata di un tut-
to” e che “è una derivazione dalla lingua francese […] pertanto, il suo uso
non appare del tutto corretto” (Z02, 86). Segue la spiegazione che per que-
sto motivo si consiglia l’eliminazione (6) oppure di rimpiazzarlo con un ag-
gettivo indefinito o un’espressione sostitutiva come ad esempio ‘un po’ di’.
(6) Ti ho portato Ø cioccolatini e Ø caramelle. (Z02, 86)
Anche in questo caso i SN cioccolatini e caramelle possono designare,
oltre a referenti specifici, pure quelli non-specifici, che appunto fanno rife-
rimento alla classe piuttosto che a un gruppo di elementi conosciuti al par-
lante e sconosciuti all’ascoltatore. L’esempio è corretto, ma dalla spiegazio-
ne che lo introduce non è possibile arguire se ci sia una differenza tra uso e
omissione del partitivo. Siccome le due scelte vengono anche qui presentate
come sinonimiche nel tratto semantico che conferiscono in tutti i contesti
d’uso, questo potrebbe indurre in errore gli studenti stranieri, mentre po-
trebbe destare dubbi negli studenti madrelingua.
3.1 Frasi negative e restrizioni di natura sintattica
Diverse grammatiche (S98, S06, S08, S11) riportano che ‘frequentemente’
l’articolo partitivo si omette in frasi negative. Per esemplificarlo vengono
proposti vari esempi, tutti con la struttura verbo + soggetto posposto com-
posto da un nome al plurale, come esemplificato in (7):
(7) a. Non ci saranno più guerre. (S89, 89)
b. Non ci sono più patatine. (S98, 38)
c. Non ci sono biscotti. (S08, 146)
d. Non ci sono giornali. (S11, 759)
La possibilità di eliminazione in tali casi si ricollega al tipo sintattico
delle frasi, che sono tutte inaccusative e introdotte da un verbo inaccusa-
tivo. Secondo Jezek (2003) tutti i verbi si dividono in due gruppi principa-
li: verbi transitivi e non transitivi. Il gruppo dei verbi non transitivi subisce
inoltre un’ulteriore suddivisione che li vede classificati in verbi non tran-
sitivi o inergativi (il soggetto di questi ha tipiche proprietà sintattiche del
soggetto e richiedono l’ausiliare avere) e inaccusativi (il soggetto ha pro-
prietà sintattiche analoghe a quelle dell’oggetto dei verbi transitivi e si lega-
no all’ausiliare essere). Nelle frasi inaccusative il soggetto occupa la posizio-
ne sintattica del complemento oggetto (CO) e quindi si trova in posizione
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