Page 52 - Studia Universitatis Hereditati, vol 11(1) (2023)
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dia universitatis her editati, letnik 11 (2023), številk a 1 / volume 11 (2023), number 1 52nella «straziante libertà del cielo» (MancassolaGli aspetti fino a qui evidenziati emergo-
2011b, 110). no chiaramente dal testo sul risvolto di coper-
hereditati tina del volume Non saremo confusi per sempre,
Nell’ultimo racconto, che ripropone la vi- che suggerisce una possibile chiave di lettura dei
cenda di Federico Aldrovandi, l’autore trasfigu- contenuti:
ra il protagonista in fantasma e assieme ad altri
fantasmi di persone morte per mano della po- In un tempo come il nostro, pare difficile
lizia italiana lo fa entrare nella casa del Grande superare la cronaca, la crudeltà degli even-
Fratello. Qui i fantasmi si mescolano tra i giova- ti, venire a capo del nodo in gola e della ci-
ni concorrenti sottoposti al degrado dello spet- catrice che certe vicende hanno lasciato.
tacolo mediatico per dare, attraverso lo scher- Se esistono modi di andare oltre, la scrittura
mo, l’ultimo saluto ai familiari e provare così a è uno di questi. Proprio come accade in que-
uscire da uno stato di confusione e ad andarsene sto libro. Una scrittura che ci fa sfiorare un
definitivamente. luogo lontano, in una sorta di rito catartico.
Perché se la realtà è irreversibile, la letteratu-
La frase pronunciata da uno dei fantasmi ra può ridare un senso alle cose (Mancasso-
protagonisti di quest’ultimo racconto, che dà il la 2011b).
titolo alla raccolta: Non saremo confusi per sem-
pre (Mancassola 2011b, 135), racchiude lo spiri- Anche in premessa alla raccolta di raccon-
to che attraversa il libro ovvero la caoticità, l’as- ti troviamo una nota dell’autore che ne eviden-
surdità e la tragicità della vita, suggerendo però zia gli intenti:
la possibilità di una strada che permetta il supe-
ramento della confusione indotta dalla realtà e Questo libro prende le mosse da storie rea-
amplificata dai media, dalla cronaca e dallo spet- li. Le ho scelte perché a lungo mi hanno sug-
tacolo ovvero quella che può creare l’immagina- gestionato, abitando in me come fantasmi.
zione e la narrazione letteraria (Puglia Eccellen- Nella scrittura di ogni storia ho ricostruito i
te 2011). suoi punti salienti, ma soprattutto l’ho riela-
borata con lo strumento dell’immaginazio-
Il rifiuto verso la rappresentazione della re- ne letteraria. Il libro quindi, in ultima analisi,
altà veicolata dai mezzi di comunicazione, è un va considerato opera di letteratura (Mancas-
aspetto che viene affrontato anche da Mancasso- sola 2011b).
la stesso in occasione della partecipazione a un
convegno sul trauma nelle letterature contempo- Il tratto originale della rielaborazione lette-
ranee, tenutosi a Padova nel 2012, dove riguardo raria messa in atto da Mancassola, dell’ideazione
alla connessione tra trauma e letteratura mette di una dimensione parallela all’evento di crona-
in rilievo la necessità di riflettere sulla possibili- ca, che sconfina nell’immaginario, viene trattato
tà di catarsi, soprattutto in un’era dominata dai anche nello studio di Boscolo e Jossa (2014) che
mass media. La letteratura, narrando eventi trau- si inserisce all’interno di una più ampia indagine
matici, potrebbe offrire un tentativo di compren- sulla questione dell’impegno politico nella nar-
sione, qualora trovasse spazio negli ambiti solita- rativa contemporanea. I due studiosi propongo-
mente dominati dal «circo mediatico» e dalla no una distinzione tra eventi e fatti, dove il fat-
sua componente spettacolare che presuppone un to rappresenta una trasformazione dell’evento,
«pubblico che si nutre del dolore, lo assorbe da evidenziando la ricchezza di opere che offrono
spettatore, ma è privato della possibilità di subli- nuovi punti di vista, anche attraverso «la com-
marlo catarticamente. E tuttavia è da qui, dove il binazione della cronaca giornalistica con la let-
mero dato di cronaca non arriva, che la letteratu- teratura fantastica» e osservano che «il fatto di
ra può iniziare il proprio percorso /…/» (Conter- Mancassola fuoriesce radicalmente dall’evento
no et al. 2013, 228). della cronaca, della storia e della memoria: si apre
quello squarcio, allucinato e visionario, che è il
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