Page 54 - Studia Universitatis Hereditati, vol. 4(2) (2016)
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dia universitatis her editati, letnik 4 (2016), številk a 2 54alla medesima area che hanno dovuto abbando-Scuola comunale di musica, dove seguì gli studi
nare il territorio in seguito alle vicende belliche, di violino e pianoforte.20
hereditatiemergono il più delle volte pensieri intimi, dub-
bi e incertezze. Lo testimoniano in particolare lo Ramos fu un uomo di cultura, capace di
scambio di lettere con Morovich e con Widmar, immergersi in tutti gli aspetti che riguardava-
che non sono da considerarsi dei semplici carteg- no la cultura italiana dell’ambiente in cui opera-
gi, ma sono indubbiamente un qualcosa di più: va, promuovendola al di fuori del suo ambiente
sono memorie, racconti intimi, documenti fon- e dialogando con altri intellettuali che avevano
damentali dai quali emergono momenti di sto- i suoi stessi interessi, nonostante facessero parte
ria vissuta, visioni personali e impronte culturali. di lingue e culture diverse. Fu poeta, prosatore,
drammaturgo, traduttore. Si accostò al giorna-
Ramous impersona una realtà specifica, lismo collaborando con le riviste letterarie fiu-
quella che segna l’esistenza degli italiani su mane di inizio secolo (come “La Fiumanella” e
queste terre in un periodo tra i più travaglia- “Delta”, ma estendendo ben presto il suo cam-
ti, percorso da due guerre mondiali e per di po d’azione a numerose altre riviste della peni-
più in un ambiente di confine che vede al- sola), immergendosi in quel fervido e stimolan-
terato spesso il volto della propria città. Ep- te dibattito culturale che operava nella Fiume di
pure ama la propria città anche quando sen- quegli anni e che avrebbe continuato fino alla
te per le strade una lingua che non conosce conclusione della seconda guerra mondiale. Dal
e si ritiene sempre più ‘esule su questa terra’. ’30 al ’42 fu redattore della “Vedetta d’Italia” e
Un atteggiamento che diventa paradigma di dal 1944 direttore della stessa. Nel dopoguerra,
modernità e vede Ramous definirsi cittadi- dal 1946 al 1961, fu direttore del Dramma Ita-
no del mondo in una comunione ideale con liano. Curò 46 regie, tradusse in italiano nume-
altri autori del periodo non solo italiani e ju- rose opere della drammaturgia jugoslava, scrisse
goslavi ma pure portoghesi, brasiliani e sve- nove drammi e una decina di radiodrammi. Fu
desi.19 autore di dieci raccolte di poesie tra cui Nel can-
neto (1938), Vento sullo stagno (1953), Pianto ve-
Osvaldo Ramous viene considerato oggi il getale (1967), La parola nel tempo (1969), Realtà
maggiore scrittore fiumano di lingua italiana. dell’assurdo (1973), Pietà delle cose (1977). Sono
Nato a Fiume nel 1905 e scomparso nella stessa suoi pure due romanzi, I gabbiani sul tetto e Il ca-
città nel 1981, crebbe in una famiglia numerosa. vallo di cartapesta, numerosi racconti, pubblicati
A soli due anni rimase orfano di padre, di pro- in parte su riviste italiane e in parte confluiti nel
fessione meccanico, e la madre accettò l’aiuto volume Lotta con l’ombra e altri racconti (2006)
del fratello a sostenere la famiglia. Nonostante e circa quattrocento articoli e saggi letterari pub-
le modeste condizioni economiche della stessa, blicati su riviste italiane, jugoslave, americane e
in casa ci fu una ricca biblioteca che permise al francesi.21
giovane Osvaldo di conoscere i classici della let-
teratura straniera e italiana, tra cui Shakespea- Fiume nel secondo dopoguerra mutò dra-
re, Molière, Dante, Petrarca, Ariosto e Goldoni. sticamente nella sua essenza: l’assetto politico e,
Nonostante un’infanzia difficile, grazie all’aiu- di conseguenza, quello demografico e sociale ri-
to dello zio il giovane Ramous poté frequenta- sultarono ancora una volta, nel giro di qualche
re gli studi presso la scuola Comunale, l’Istituto decennio, trasformati. Ramous, in questo nuo-
Tecnico Leonardo da Vinci e l’Istituto Magi- vo contesto, continuò il suo operato culturale di
strale Egisto Rossi, ma anche quelli musicali alla tipo cosmopolita, di cittadino del mondo, atto a
oltrepassare i confini laddove questi furono im-
19 Gerbaz Giuliano e Mazzieri-Sanković, Non parto, non resto... I per-
corsi narrativi di Osvaldo Ramous e Marisa Madieri, 10. 20 Gerbaz Giuliano e Mazzieri-Sanković, Non parto, non resto... I per-
corsi narrativi di Osvaldo Ramous e Marisa Madieri, 47-48.
21 Gianna Mazzieri, La Voce di una minoranza (Torino: La Rosa, 1998)
40.
nare il territorio in seguito alle vicende belliche, di violino e pianoforte.20
hereditatiemergono il più delle volte pensieri intimi, dub-
bi e incertezze. Lo testimoniano in particolare lo Ramos fu un uomo di cultura, capace di
scambio di lettere con Morovich e con Widmar, immergersi in tutti gli aspetti che riguardava-
che non sono da considerarsi dei semplici carteg- no la cultura italiana dell’ambiente in cui opera-
gi, ma sono indubbiamente un qualcosa di più: va, promuovendola al di fuori del suo ambiente
sono memorie, racconti intimi, documenti fon- e dialogando con altri intellettuali che avevano
damentali dai quali emergono momenti di sto- i suoi stessi interessi, nonostante facessero parte
ria vissuta, visioni personali e impronte culturali. di lingue e culture diverse. Fu poeta, prosatore,
drammaturgo, traduttore. Si accostò al giorna-
Ramous impersona una realtà specifica, lismo collaborando con le riviste letterarie fiu-
quella che segna l’esistenza degli italiani su mane di inizio secolo (come “La Fiumanella” e
queste terre in un periodo tra i più travaglia- “Delta”, ma estendendo ben presto il suo cam-
ti, percorso da due guerre mondiali e per di po d’azione a numerose altre riviste della peni-
più in un ambiente di confine che vede al- sola), immergendosi in quel fervido e stimolan-
terato spesso il volto della propria città. Ep- te dibattito culturale che operava nella Fiume di
pure ama la propria città anche quando sen- quegli anni e che avrebbe continuato fino alla
te per le strade una lingua che non conosce conclusione della seconda guerra mondiale. Dal
e si ritiene sempre più ‘esule su questa terra’. ’30 al ’42 fu redattore della “Vedetta d’Italia” e
Un atteggiamento che diventa paradigma di dal 1944 direttore della stessa. Nel dopoguerra,
modernità e vede Ramous definirsi cittadi- dal 1946 al 1961, fu direttore del Dramma Ita-
no del mondo in una comunione ideale con liano. Curò 46 regie, tradusse in italiano nume-
altri autori del periodo non solo italiani e ju- rose opere della drammaturgia jugoslava, scrisse
goslavi ma pure portoghesi, brasiliani e sve- nove drammi e una decina di radiodrammi. Fu
desi.19 autore di dieci raccolte di poesie tra cui Nel can-
neto (1938), Vento sullo stagno (1953), Pianto ve-
Osvaldo Ramous viene considerato oggi il getale (1967), La parola nel tempo (1969), Realtà
maggiore scrittore fiumano di lingua italiana. dell’assurdo (1973), Pietà delle cose (1977). Sono
Nato a Fiume nel 1905 e scomparso nella stessa suoi pure due romanzi, I gabbiani sul tetto e Il ca-
città nel 1981, crebbe in una famiglia numerosa. vallo di cartapesta, numerosi racconti, pubblicati
A soli due anni rimase orfano di padre, di pro- in parte su riviste italiane e in parte confluiti nel
fessione meccanico, e la madre accettò l’aiuto volume Lotta con l’ombra e altri racconti (2006)
del fratello a sostenere la famiglia. Nonostante e circa quattrocento articoli e saggi letterari pub-
le modeste condizioni economiche della stessa, blicati su riviste italiane, jugoslave, americane e
in casa ci fu una ricca biblioteca che permise al francesi.21
giovane Osvaldo di conoscere i classici della let-
teratura straniera e italiana, tra cui Shakespea- Fiume nel secondo dopoguerra mutò dra-
re, Molière, Dante, Petrarca, Ariosto e Goldoni. sticamente nella sua essenza: l’assetto politico e,
Nonostante un’infanzia difficile, grazie all’aiu- di conseguenza, quello demografico e sociale ri-
to dello zio il giovane Ramous poté frequenta- sultarono ancora una volta, nel giro di qualche
re gli studi presso la scuola Comunale, l’Istituto decennio, trasformati. Ramous, in questo nuo-
Tecnico Leonardo da Vinci e l’Istituto Magi- vo contesto, continuò il suo operato culturale di
strale Egisto Rossi, ma anche quelli musicali alla tipo cosmopolita, di cittadino del mondo, atto a
oltrepassare i confini laddove questi furono im-
19 Gerbaz Giuliano e Mazzieri-Sanković, Non parto, non resto... I per-
corsi narrativi di Osvaldo Ramous e Marisa Madieri, 10. 20 Gerbaz Giuliano e Mazzieri-Sanković, Non parto, non resto... I per-
corsi narrativi di Osvaldo Ramous e Marisa Madieri, 47-48.
21 Gianna Mazzieri, La Voce di una minoranza (Torino: La Rosa, 1998)
40.